
NAPOLI – Fare tanti gol non è necessariamente la ricetta per vincere. Il Napoli di Antonio Conte ha vinto lo scudetto lo scorso anno con una
difesa ermetica, la migliore d’Europa, e un attacco che si è limitato a fare i gol che servivano per portare a casa punti pesanti, decisivi. Gli azzurri nelle ultime settimane sembrano essere tornati, nel bene e nel male, quelli della scorsa stagione. Nelle ultime tre gare zero gol subiti, uno solo fatto, a Lecce. In campionato la squadra campione d’Italia è in vetta alla classifica, con un punto di vantaggio sulle inseguitrici (l’anno scorso è bastato un punto in più per trionfare a maggio), in Champions invece le cose vanno peggio con 4 punti in 4 gare e la necessità di andare più forte per centrare almeno la qualificazione ai play-off.
Il problema del gol, però, esiste. Con tutte le attenuanti del caso. L’infortunio di Lukaku, innanzitutto, principale terminale offensivo della stagione scudettata. Poi quello capitato a Kevin De Bruyne, che aveva acceso l’attacco azzurro in diverse partite, risolvendo diversi problemi. Ora, però, i gol arrivano col contagocce e le occasioni per farli durante l’arco di una partita arrivano ma non sono poi tante. Il Napoli ha segnato 16 gol in campionato e 3 in Champions, per un totale di 19. E’ il dato peggiore dell’era De Laurentiis per quanto riguarda una stagione con all’interno un girone di coppe europee. Solo due volte il Napoli ha fatto meno gol in campionato e bisogna tornare alla stagione 2012-13 (dove però in Europa League gli azzurri segnarono 9 gol in 4 gare). In quella precedente le reti furono 16, come quest’anno, ma quella squadra, allenata da Walter Mazzarri, ne realizzò uno in più in Europa League.
Il dato peggiore in assoluto, per una stagione senza coppe disputate, risale all’annata 2009-2010, quando il Napoli segnò appena 14 reti, partì malissimo e vide il quasi immediato avvicendamento in panchina tra Roberto Donadoni e lo stesso Mazzarri. Ben diversi i numeri delle stagioni di Rafa Benitez e Maurizio Sarri, anche se il record di gol segnati in avvio di campionato e coppe c’è l’ha il Napoli campione d’Italia della stagione 2022-23, guidato da Luciano Spalletti con 42 gol, di cui 25 in campionato e addirittura 17 nelle prime quattro gare di Champions. Un modo diverso di vincere, un altro tipo di rosa a disposizione con Kvara e Osimhen assolutamente incontenibili in attacco.
Conte non ha a disposizione lo stesso potenziale offensivo ed è un sarto perfetto che sta rendendo il Napoli solido ed efficace anche nelle difficoltà causate dall’incredibile serie di infortuni di questo inizio di stagione (Lobotka, Rrahmani, Buongiorno, Meret solo per citarne alcuni). L’allenatore azzurro, però, dovrà ancora una volta superarsi per trovare una soluzione che non pregiudichi l’equilibrio, ottimo, della squadra ma che ne migliori la produzione offensiva per continuare a coltivare le grandi ambizioni che lo stesso tecnico salentino ha nel cuore. Ritrovare la via del gol perduto. Già a Bologna. Per restare ancora davanti a tutti. E dare fastidio, tanto fastidio.


















