CASAL DI PRINCIPE – Quella che inizialmente sembrava una vicenda di ordinaria indecenza si è trasformata in una storia dai contorni inquietanti. L’uomo denunciato due giorni fa da una madre per comportamenti osceni davanti alla scuola di via Parroco Gagliardi è stato fermato dai carabinieri dopo un’indagine lampo che ha svelato una realtà ancora più grave.
La donna, mentre venerdì scorso accompagnava il figlio a scuola, aveva notato un furgone parcheggiato dietro la sua auto: il conducente stava compiendo atti osceni. Impaurita, aveva iniziato a gridare attirando l’attenzione di altre mamme, poi si era recata in caserma per sporgere denuncia. Da quel momento sono scattate le indagini dei carabinieri della Stazione di Casal di Principe. I militari hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, incrociato i dati e identificato rapidamente il sospetto.
Le verifiche hanno consentito di collegare l’uomo, 33enne residente a Villa Literno, anche a un episodio analogo avvenuto davanti a un istituto di Frignano, con modalità praticamente identiche. Ma il colpo di scena è arrivato ieri mattina, quando una familiare del sospettato si è presentata spontaneamente alla caserma liternese, denunciando un fatto ancora più grave: avrebbe sorpreso l’uomo mentre si faceva praticare un atto sessuale dalla figliastra minorenne.
La segnalazione ha fatto scattare il fermo e il trasferimento in carcere del soggetto. Dagli approfondimenti dei militari dell’Arma è emerso che l’uomo era già noto alle forze dell’ordine per reati simili commessi in passato, ma sotto una diversa identità. Gli investigatori, attraverso un incrocio di dati, controlli ripetuti e analisi delle registrazioni video, sono riusciti a ricostruirne il vero profilo e a bloccarlo nel giro di poche ore.
Logicamente, il caso passerà ora al vaglio del Tribunale di Napoli Nord, che dovrà valutare se sussistono gli elementi per la permanenza dell’indagato — da ritenere innocente fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna — in custodia cautelare in carcere. La vicenda, che ha profondamente scosso la comunità di Casal di Principe, riporta l’attenzione sul tema della sicurezza intorno alle scuole ma, soprattutto, sulla necessità di denunciare. È stata infatti la tempestività dell’intervento dei carabinieri, unita al coraggio della madre che ha trovato la forza di rivolgersi subito alle forze dell’ordine, a consentire di identificare e fermare un soggetto potenzialmente pericoloso. Un gesto di civiltà e fiducia nelle istituzioni che, in questo caso, ha fatto davvero la differenza.
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