
NAPOLI – Piove sul bagnato a Castel Volturno. Il responso degli esami strumentali a cui si è sottoposto ieri Frank Anguissa, che ha dovuto lasciare il ritiro del Camerun per un problema muscolare è di quelli che fanno tremare i polsi. Si fa fatica a credere che anche il centrocampista ha riportato una lesione di alto grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Dalle indiscrezioni che sono circolate ieri, pare che Anguisa debba stare fermo per almeno tre mesi. Il Napoli era già pronto a perderlo da metà dicembre alla seconda parte di febbraio, visto che il centrocampista avrebbe dovuto partecipare alla Coppa d’Africa, a cui adesso dovrà rinunciare. L’infortunio subito costringerà gli azzurri ad anticipare l’assenza di Anguissa, ovvero uno degli azzurri che hanno avuto il rendimento più alto in questo inizio di stagione.
Fa rabbrividire il fatto che Anguissa è terzo calciatore a disposizione di Antonio Conte costretto ai box per una lesione di alto grado. Prima di lui, hanno subito questa tipologia di infortunio Kevin De Bruyne, che ha scelto di operarsi al bicipite femorale della coscia destra, dando appuntamento a febbraio, e Romelu Lukaku, fermatosi il 14 agosto scorso dopo l’accidenti ai flessori della coscia sinistra. In pochi mesi Conte ha perso tre titolari, due dello stesso reparto. Ecco perché il ritorno sul mercato è obbligatorio. Con ogni probabilità i centrocampisti da ingaggiare passeranno da uno a due. Uno da consegnare al tecnico immediatamente dopo la ria- pertura delle liste e l’altro a mercato invernale in corso. I nomi sono sempre quelli di Mainoo (United), Pellegrini (Roma), Frendrup (Genoa) e Atta (Udinese). Strada facendo la lista dei papabili potrebbe allungarsi con qualche altro candidato. Difficilmente, però, sarà Frattesi, visto che i rapporti con l’Inter si sono incrinati. Inoltre sul centrocampista nerazzurro c’è anche la Roma. L’impressione è che la necessità di reperire due centrocampisti e non uno soltanto renderà complicato l’arrivo di un vice Di Lorenzo anche a gennaio, dopo averci rinunciato già in estate.

















