PORTICI – Un pomeriggio di ordinaria quiete trasformato in un inferno di violenza. Le mura di un appartamento, che dovrebbero rappresentare un rifugio sicuro, sono diventate ieri il teatro dell’ennesimo dramma familiare. Un uomo di 49 anni, napoletano, è stato tratto in arresto dagli agenti della Polizia di Stato con le pesantissime accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni dei suoi stessi genitori.
L’allarme è scattato nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 21 novembre, quando alla sala operativa del Commissariato di Portici-Ercolano è giunta una segnalazione tanto moderna quanto disperata: un alert tramite l’applicazione YouPol. Un grido d’aiuto silenzioso, inviato da chi, probabilmente, non aveva più la forza o il coraggio di usare la propria voce per denunciare una lite familiare che stava degenerando.
Una pattuglia si è precipitata immediatamente all’indirizzo indicato. Giunti sul posto, i poliziotti si sono trovati di fronte una scena straziante, un copione tristemente noto alle forze dell’ordine. Ad accoglierli, sulla soglia di casa, un uomo e una donna anziani, i volti segnati dalla paura e dal dolore, i corpi tremanti per lo shock. In evidente stato di agitazione, con la voce rotta dalle lacrime e dalla sofferenza, hanno raccontato l’orrore appena vissuto: erano stati aggrediti, ancora una volta, dal loro figlio.
Il racconto dei due coniugi ha dipinto un quadro di vessazioni e violenze che, si presume, andassero avanti da tempo, un’escalation di abusi culminata nell’aggressione di ieri. Le loro parole, sofferte ma lucide, hanno indicato agli agenti che l’autore di quell’incubo era ancora all’interno dell’abitazione.
Senza esitazione, gli operatori sono entrati nell’appartamento, trovando un’atmosfera pesante, carica della tensione residua della lite. In una delle stanze hanno individuato il figlio, il 49enne, che è stato immediatamente raggiunto e bloccato. L’uomo, di fronte agli agenti, non avrebbe opposto ulteriore resistenza, forse consapevole che la sua spirale di violenza era giunta al capolinea.
Accompagnato presso gli uffici del Commissariato di Portici-Ercolano per le formalità di rito, al termine degli accertamenti è stato dichiarato in stato di arresto. Ora dovrà rispondere davanti alla giustizia dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, aggravati dal legame di parentela con le vittime.
Mentre il 49enne veniva condotto via, i suoi genitori sono stati assistiti, finalmente liberi dalla presenza minacciosa che aveva trasformato la loro casa in una prigione. Questa vicenda riaccende i riflettori su un dramma sommerso, quello della violenza domestica ai danni delle persone più fragili, spesso anziani costretti a subire in silenzio per paura o per un distorto senso di protezione verso il proprio carnefice. Un silenzio che, questa volta, è stato rotto grazie a un’app e alla prontezza di una pattuglia della Polizia di Stato, che ha messo fine, almeno per ora, a un incubo quotidiano.






















