AFRAGOLA – Un’alba di sirene e manette ha squarciato il silenzio di Afragola questa mattina, 22 novembre 2025. Un imponente blitz congiunto di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri ha inferto un colpo durissimo a una nuova e agguerrita articolazione del potente clan Moccia, smantellando un sodalizio criminale che da mesi seminava il terrore tra Afragola e i comuni limitrofi. Undici persone, ritenute figure di spicco e gregari del gruppo, sono finite in carcere.
L’operazione, delegata dal Procuratore Distrettuale di Napoli, è il culmine di una complessa e meticolosa attività investigativa. Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Napoli e i Carabinieri della Compagnia di Casoria, lavorando in stretta sinergia con il Commissariato di Polizia di Afragola e la locale Stazione dei Carabinieri, hanno ricostruito l’organigramma e le attività illecite del gruppo. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, avevano già portato all’emissione di un decreto di fermo, ora convalidato e tramutato in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli Nord.
Le accuse mosse agli indagati sono pesantissime e descrivono uno scenario di violenza e controllo capillare del territorio. A vario titolo, gli undici arrestati sono gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegali di armi comuni da sparo e, fatto ancor più allarmante, di armi da guerra. A questo si aggiungono i reati di pubblica intimidazione con uso di armi, le cosiddette “stese”, e ricettazione. Tutti i delitti sono aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica legata ai Moccia.
Dalle indagini è emerso un quadro inquietante. Il sodalizio criminale aveva instaurato un regime di terrore per affermare la propria egemonia, principalmente nel redditizio settore del narcotraffico. Il controllo delle piazze di spaccio era assoluto e veniva difeso con una violenza spregiudicata. Gli investigatori hanno documentato un costante monitoraggio del territorio, attuato attraverso ronde armate e pericolose azioni di fuoco, spesso compiute in pieno giorno e nel cuore del centro abitato di Afragola, mettendo a repentaglio l’incolumità di cittadini innocenti. L’obiettivo era duplice: intimidire i gruppi rivali e lanciare un chiaro messaggio alla popolazione, affermando chi comandava. L’uso di armi da guerra, come kalashnikov o fucili d’assalto, testimonia l’elevata capacità militare e la pericolosità del gruppo.
L’operazione odierna rappresenta una risposta forte e decisa dello Stato alla protervia criminale che stava soffocando una vasta area a nord di Napoli. La sinergia tra le diverse forze dell’ordine si è rivelata, ancora una volta, un’arma fondamentale nel contrasto alla criminalità organizzata.
È fondamentale sottolineare, come richiesto dalla Procura, che il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari. Contro di essa sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari, pur essendo gravemente indiziati, sono da considerarsi presunti innocenti fino a una sentenza di condanna definitiva. Le indagini, tuttavia, non si fermano e proseguono per delineare l’intera rete di fiancheggiatori e complici del clan.






















