Milano, 12 mag. (LaPresse) –
Sabato 28 aprile alcuni militanti di estrema destra hanno aggredito due donne di 24 e 43 anni che stavano staccando dei manifesti affissi abusivamente.
E’ successo verso le 12.30 in via Paladini a Milano, alla vigilia del corteo organizzato ogni anno nel quartiere dai movimenti di estrema destra, e pubblicizzato proprio in quei manifesti, per l’anniversario della morte dei militanti Sergio Ramelli e Enrico Pedenovi.
Tra i responsabili dell’aggressione, le vittime, che hanno denunciato l’episodio alla polizia di Stato, hanno riconosciuto Angela De Rosa, candidata di CasaPound alla presidenza della Regione Lombardia alle ultime elezioni.
Secondo la ricostruzione delle due donne, che erano in giro con il loro cagnolino, un’automobile le ha avvicinate e sono scese quattro persone, tre uomini e una donna che, vedendole staccare i manifesti, hanno iniziato a insultarle. “Puttane cosa state facendo? Volete fare le partigiane?”, avrebbero detto i quattro militanti di estrema destra, che poi le hanno anche strattonate e colpite. Le vittime hanno raccontato agli agenti di essere state prese a pugni e a calci. Uno degli aggressori, inoltre, si sarebbe accanito contro il cagnolino, prendendo a calci anche lui. La situazione si è calmata solo quando una delle due vittime è riuscita a prendere il cellulare e a chiamare la polizia.
La 24enne e la 43enne sono state portate in pronto soccorso: i medici hanno riscontrato per entrambe contusioni alla testa e traumi agli arti. Quando poi sono andate in Questura le donne hanno esaminato una serie di fotografie e hanno riconosciuto tra i volti mostrati loro dai poliziotti la candidata presidente in Regione Lombardia di CasaPound.
Un brutto episodio che l’Anpi 25 aprile di Lambrate e Ortica ha condannato fermamente, definendola “una grave aggressione squadrista”. “Non è stato risparmiato nemmeno il cagnolino, a sua volta colpito – denuncia l’Anpi 25, augurando – una pronta guarigione alle vittime” e chiedendo “alle autorità competenti e alla magistratura di perseguire i responsabili”.