Maxi frode fiscale, 42 indagati. Sequestrati oltre 7 milioni

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Operazione della Guardia di Finanza

MONDRAGONE – Un presunto sistema di crediti fiscali inesistenti utilizzati per azzerare imposte e contributi, 42 persone iscritte nel registro degli indagati, una lunga lista di società coinvolte e un maxi sequestro da quasi 7,6 milioni di euro. È il bilancio dell’indagine della guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sfociata nell’ordinanza firmata dal gip Daniela Vecchiarelli.

Secondo l’ipotesi accusatoria, imprenditori e consulenti fiscali avrebbero creato e utilizzato crediti Ires, Irap e Iva ritenuti del tutto fittizi, inseriti nelle dichiarazioni dei redditi e nelle dichiarazioni Irap/Iva e poi impiegati in compensazione tramite modelli F24, sfruttando il canale telematico Entratel.

In molti casi, il meccanismo sarebbe stato reso possibile dall’apposizione di visti di conformità su dichiarazioni che, per gli inquirenti, attestavano crediti inesistenti.

L’elenco degli indagati

A finire nell’elenco degli inquisiti: Giuseppe Landa, 60enne, Agostino Napolitano, 62enne, entrambi di Mondragone; Nicola Manieri, 55enne, Pasquale Toscano, 58enne, Antonio Forte, 82enne, tutti di Minturno; Francesco Brocco, 72enne di Formia, Vincenzo Di Santo, 69enne di Santi Cosma e Damiano; Gianluca Aceto, 50enne di Sermoneta; Pietro Guardabascio, 61enne di Formia; Serafina Formisano, 43enne di Melito; Ivano Motta, 54enne, di Colleferro; Giacomo Bevilacqua, 60enne di Castrocielo; Giuliano Tudino, 38enne di Sant’Ambrogio sul Garigliano; Stefano Quattrocchi, 61enne di San Cesario; Emilio Nucci, 50enne di Fiuggi; Angelo Passeri, 59enne, Francesco Viglianti, 62enne, Luciano Ferrari, 73enne, tutti di Latina; Maurizio Ciotoli, 68enne di Gallinaro, Nela Lacramioara Toader, 55enne irreperibile; Assunta Magnetti, 51enne di Napoli; Vincenzo Zito, 59enne, di Palermo; Loredana Coppo, 72enne di Roma; Ciro Romano, 53enne di Napoli; Filippo Bruno, 72enne di Cori; Bruno Bartolo, 54enne, di Roma, Giuseppe Giuliano Massimo, 68enne di Santa Croce di Magliano; Vanessa Massimo, 35enne, di Termoli, Alessandro Franceschetti, 35enne di Cattolica; Antonio Ainis, 69enne di Napoli; Simone Aversa, 47enne di Valsamoggia; Francesco Iacobucci, 75enne di Pomezia; Mario Imperatore Antonucci, 53enne di Giulianova; Fabio Barbini, 46enne di Zagarolo; Daniele Pincolini, 59enne di Fontanellato; Otello Nardone, 72enne di Gallinaro; Gianluca Antonio Nardone, 47enne di Gallinaro; Maurizio Camasso, 46enne di Piedimonte San Germano; Claudio Borgna, 74enne di Ciampino; Domenico Matino, 54enne di Esperia; Maryan Karami, 56enne di Minturno, e Michele Fortunato, 67enne di Castrocielo.

Le società

Al centro delle contestazioni spicca il ruolo di alcune società di servizi e consulenza. Per la Four Service srl, rappresentata da Serafina Formisano, l’accusa parla di crediti inesistenti utilizzati nel 2023 per 1.124.344,90 euro, oltre ad altri 63.077 euro relativi ad annualità precedenti. Manieri e Landa, come consulenti fiscali, sono accusati di aver predisposto le dichiarazioni e apposto i visti di conformità.
Un altro capitolo riguarda la Engineering G.B. srls di Giacomo Bevilacqua: tra il 2020 e il 2024 sarebbero stati compensati crediti inesistenti per 1.086.702,22 euro, spalmati su più anni d’imposta e su decine di modelli F24.

Nel fascicolo compaiono poi la T&W Service srls (per la quale il sequestro punta a 380.943,48 euro), la Security Global srl di Emilio Nucci (contestata evasione Iva per 46.616 euro), la Tecnoservice srls di Giuliano Tudino e Gianluca Antonio Nardone (con un’Ires evasa ipotizzata in 338.292 euro attraverso crediti ritenuti inesistenti).

Un blocco importante dell’inchiesta riguarda il gruppo di società legate alla telefonia, ai servizi e agli appalti. Per la Telsitel srl e le collegate – tra cui la Pirae srl – il gip indica crediti Ires inesistenti per 250.000 euro utilizzati in compensazione nel 2021, oltre a ulteriori 476.057,36 euro contestati per gli anni 2022 e 2023, con il coinvolgimento, a vario titolo, di Viglianti, Passeri, Di Santo, Borgna, Aceto e del consulente Landa.

Un capitolo pesante riguarda la Klip srl di Alessandro Franceschetti, per la quale l’ordinanza dispone due sequestri: 467.847,60 euro e 871.287 euro, per un totale di oltre 1,33 milioni di euro. Alla Enova srl di Antonio Ainis sono contestati crediti inesistenti per 456.498,62 euro, anch’essi oggetto di sequestro.

Il sequestro

Nel complesso, sommando tutte le voci, il gip Vecchiarelli ha disposto sequestri preventivi – diretti o per equivalente – per 7.590.380,04 euro, pari al presunto profitto dei reati tributari contestati, oltre a due sequestri specifici a carico del consulente Giuseppe Landa: 72.530 euro per i compensi che avrebbe percepito in cambio dei visti di conformità e altri 53.750 euro come “prezzo del reato” per la cessione delle credenziali di accesso a Entratel.

L’ordinanza affronta anche il nodo della competenza territoriale. Per numerosi capi d’imputazione – relativi a società con sede effettiva fra Napoli, Cassino, Frosinone, Latina, Roma, Parma – il gip di Santa Maria Capua Vetere si è dichiarato incompetente, disponendo la trasmissione degli atti ai tribunali ritenuti territorialmente competenti.
Nel frattempo, le misure cautelari reali restano lo strumento scelto dall’autorità giudiziaria per “congelare” i profitti che l’accusa ritiene frutto dei reati.

Tutti i 42 indagati, tra imprenditori e professionisti, devono comunque essere considerati innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna. Le condotte descritte nell’ordinanza sono, allo stato, contestazioni provvisorie e saranno oggetto di contraddittorio nelle aule dei tribunali competenti.

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