NAPOLI – Una tragedia annunciata, sfiorata per un soffio, per un miracolo. Una storia di violenza che si ripete, culminata in un agguato brutale che lascia sgomenti. È stato arrestato nella notte tra domenica e lunedì R.S., 29 anni, l’uomo che nella tarda serata di sabato ha tentato di uccidere la sua ex compagna, G.T. di 35 anni, colpendola con almeno otto coltellate. L’aggressione è avvenuta nel piazzale antistante l’abitazione della donna, il Parco Quercia a Qualiano, nel cuore dell’hinterland napoletano. Un agguato premeditato, messo in atto da un uomo che avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico, proprio per aver perseguitato la stessa donna che ha poi tentato di assassinare.
La furia omicida si è scatenata sabato sera. G.T. è stata sorpresa dal suo ex, che l’ha assalita senza pietà. Otto fendenti, sferrati con violenza inaudita, che hanno raggiunto la 35enne in più parti del corpo, arrivando a un soffio dagli organi vitali e colpendola anche alla testa. Lasciata a terra in una pozza di sangue, è stata soccorsa e trasportata in condizioni disperate all’ospedale San Giuliano di Giugliano. I medici l’hanno ricoverata in codice rosso, direttamente nel reparto di terapia intensiva. La sua prognosi resta riservata, ma secondo quanto trapela da fonti sanitarie, la donna è miracolosamente fuori pericolo di vita, sebbene le sue condizioni restino gravi.
A rendere la vicenda ancora più drammatica è il contesto in cui è maturata. R.S. non avrebbe dovuto trovarsi lì. Era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari nella sua abitazione di Calvizzano, un comune poco distante, per atti persecutori e maltrattamenti denunciati proprio da G.T. la scorsa primavera. Per eludere i controlli, il 29enne ha manomesso il braccialetto elettronico. Quando il dispositivo ha inviato il segnale di allarme alla centrale operativa dei carabinieri per l’allontanamento dal perimetro consentito, una pattuglia si è recata presso la sua abitazione, trovandola deserta. Pochi istanti dopo, un’altra segnalazione è giunta al 112: una donna accoltellata a Qualiano. I militari hanno subito collegato i due eventi.
Le indagini, coordinate dai carabinieri della sezione Radiomobile di Giugliano, sono state rapidissime. Nonostante le ferite e lo shock, la vittima è riuscita a fornire elementi decisivi per l’identificazione del suo aggressore. La sua testimonianza, unita all’analisi meticolosa delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, ha permesso di ricostruire la dinamica e di stringere il cerchio attorno a R.S., braccato e arrestato nel corso della notte.
Questa tentata mattanza è l’ultimo, terribile capitolo di una persecuzione iniziata mesi fa. Era stata la stessa G.T., dopo l’ennesimo episodio di violenza, a trovare il coraggio di denunciare. In primavera, era stata pedinata e inseguita in auto dal 29enne dalla provincia a nord di Napoli fino a Marcianise, nel Casertano. Terrorizzata, aveva cercato rifugio nella caserma dei carabinieri, dove aveva sporto denuncia, facendo così scattare il “codice rosso”. Un percorso che aveva portato alla misura cautelare per l’uomo, una misura che, tragicamente, non è bastata a proteggerla. L’episodio riaccende drammaticamente il dibattito sull’efficacia di strumenti come il braccialetto elettronico di fronte alla determinazione criminale di chi non accetta la fine di una relazione.


















