UDINE – Un velo di mistero e desolazione è calato sulla periferia nord di Udine, dove un macabro rinvenimento ha scosso la quiete di un lunedì mattina. I corpi senza vita di due persone sono stati scoperti all’interno di un casolare diroccato, una struttura da tempo in stato di abbandono che si erge come un fantasma di cemento e mattoni tra i campi della campagna friulana. La tragedia, che si consumava in silenzio da giorni, è venuta alla luce solo oggi, 24 novembre 2025, poco dopo mezzogiorno.
A dare l’allarme è stato un passante, la cui attenzione è stata forse attirata da un dettaglio insolito o da un presentimento. La sua chiamata al numero unico per le emergenze ha messo in moto la macchina dei soccorsi. In pochi minuti, sul posto sono confluite un’ambulanza della Sores Fvg (Sala operativa regionale emergenza sanitaria), una squadra dei Vigili del Fuoco e diverse pattuglie della Polizia di Stato.
Per il personale sanitario, purtroppo, non c’è stato nulla da fare se non constatare il decesso dei due individui. La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata quella di un dramma della solitudine e dell’emarginazione. I due corpi giacevano in un ambiente fatiscente, tra mura umide e detriti, in quello che era evidentemente un rifugio di fortuna allestito per sfuggire al freddo pungente di questi ultimi giorni d’autunno.
Le indagini sono state immediatamente prese in carico dalla Squadra Mobile della Questura di Udine. Dai primi rilievi effettuati sui cadaveri, ancora in fase di identificazione, sembrerebbe trattarsi di due cittadini stranieri, forse senza fissa dimora, che avevano trovato riparo nell’edificio disabitato. Lo stato di conservazione dei corpi ha indotto gli inquirenti e il medico legale, giunto sul posto assieme al magistrato di turno della Procura della Repubblica, a ipotizzare che la morte possa risalire ad alcuni giorni fa. Un’intera settimana, forse, in cui nessuno si è accorto di nulla.
Ora è un vero e proprio giallo. Gli investigatori stanno lavorando a 360 gradi e nessuna ipotesi viene esclusa, anche se al momento quella più accreditata sembra essere legata a cause non violente. Si indaga per capire se il decesso possa essere stato causato da un malore fatale, da un’overdose di sostanze stupefacenti o, pista ritenuta molto probabile, da un’intossicazione da monossido di carbonio, esalato da un braciere improvvisato utilizzato per riscaldarsi. Un primo esame esterno sui corpi non avrebbe rivelato segni evidenti di violenza, ma solo l’esame autoptico, che sarà disposto nelle prossime ore dal magistrato, potrà fornire risposte definitive sulle cause della morte.
Mentre i Vigili del Fuoco mettevano in sicurezza la struttura pericolante, gli agenti della Polizia Scientifica hanno passato al setaccio l’intero casolare in cerca di elementi utili a ricostruire le ultime ore di vita delle due vittime e, soprattutto, a dare loro un nome. L’area è stata posta sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti. La città resta con il fiato sospeso, di fronte a una tragedia silenziosa che getta una luce cruda sulla vita invisibile di chi vive ai margini.






















