Tragedia alla Torre dei Conti: a tre settimane dalla morte di Stroici, i periti sulla scena del crollo

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ROMA – Un silenzio quasi surreale, rotto solo dal ronzio delle strumentazioni e dalle voci sommesse dei tecnici. A tre settimane esatte da quel tragico 3 novembre, la Procura di Roma torna alla Torre dei Conti, nel cuore dei Fori Imperiali, per cercare di ricostruire la dinamica del crollo che è costato la vita a Octav Stroici, operaio di 66 anni. Questa mattina, 24 novembre 2025, i carabinieri del Nucleo Investigativo e della compagnia Roma Centro hanno scortato i consulenti tecnici nominati dai magistrati per effettuare una serie di rilievi esterni, considerati cruciali per l’inchiesta.

La scena è quella di un cantiere ancora sotto sequestro, una ferita aperta nel panorama mozzafiato del centro storico della Capitale. Sotto lo sguardo attento dei passanti e dei turisti, tenuti a debita distanza dai nastri bianchi e rossi, gli esperti hanno iniziato un meticoloso lavoro di analisi della struttura. L’operazione, disposta dai procuratori aggiunti Antonino Di Maio e Giovanni Conzo, e coordinata dai sostituti Mario Dovinola e Fabio Santoni, titolari del fascicolo d’indagine, ha un duplice, fondamentale obiettivo: cristallizzare lo stato dei luoghi per accertare le responsabilità penali e fornire le indicazioni tecniche necessarie per poter finalmente procedere con la messa in sicurezza dell’antico monumento.

Il pensiero corre inevitabilmente a Octav Stroici, l’esperto operaio di origini romene la cui vita si è spezzata sotto le macerie di quella che doveva essere una normale giornata di lavoro. Un uomo a un passo dalla pensione, la cui morte ha scosso profondamente la città e riacceso i riflettori sulla piaga delle morti bianche. La Procura indaga per omicidio colposo e disastro colposo, e l’attività di oggi è un passo fondamentale per dare un nome e un volto a eventuali negligenze. I consulenti, dotati di laser scanner e apparecchiature fotografiche ad alta definizione, stanno mappando ogni crepa, ogni segno di cedimento, ogni anomalia sulla porzione di torre interessata dal crollo. Si cercano risposte a domande precise: il crollo è stato causato da una fragilità intrinseca della struttura medievale, da un errore umano durante i lavori, o da una tragica fatalità imprevedibile? Sono state rispettate tutte le normative sulla sicurezza?

Secondo quanto si apprende da fonti investigative, solo al termine di questi accertamenti, che potrebbero durare diversi giorni, la magistratura potrà dare il via libera al dissequestro parziale dell’area. A quel punto, la Soprintendenza e la proprietà potranno avviare le complesse e delicate operazioni di messa in sicurezza, indispensabili per scongiurare il rischio di ulteriori crolli e per proteggere un patrimonio storico di inestimabile valore. Ma oggi, tra le antiche pietre della Torre dei Conti, l’urgenza principale è un’altra: quella di rendere giustizia a Octav Stroici. Ogni rilievo, ogni misurazione, ogni fotografia scattata sotto il cielo grigio di Roma è un tassello che si aggiunge al mosaico della verità, un atto dovuto per una morte che non può e non deve rimanere senza risposte.

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