HOUSTON (gp) – I campioni in carica dell’Nba mettono subito le cose in chiaro. In gara-1 della finale della Western Conference, i Golden State Warriors espugnano il parquet degli Houston Rockets per 106-119 e si portano sull’1-0 nella serie. Straordinaria la prestazione di Kevin Durant, un rebus irrisolvibile per la difesa dei padroni di casa. L’ex Thunder ha chiuso la partita con 37 punti a referto. Ai Rockets non è bastato un gigantesco James Harden, top scorer con 41 punti.
L’uno contro uno non funziona
Houston sperava di mantenere il vantaggio del fattore campo, guadagnato in regular season, e ha provato a sfidare i campioni puntando forte sugli uno contro uno sui due lati del campo. Gli uomini di coach Steve Kerr hanno limitato i danni sotto canestro grazie all’aggressività di Green e alle scelte di gioco dei Rockets che non hanno cercato più di tanto il loro centro Capela. Gara in equilibrio fino all’intervallo lungo. Poi per Houston sono cominciati i guai seri.
Il ruggito dei campioni
Nella terza frazione, infatti, i campioni in carica hanno allungato il passo, trascinati dagli assist di Steph Curry e dalla vena realizzativa implacabile di Durant, supportato da un Klay Thompson (28 punti) in condizioni scintillanti. Il parziale di 12-2 ha ferito i Rockets che si sono riportati sotto in avvia di ultimo quarto. Ma ancora Durant e Thompson hanno frustrato qualsiasi tentativo di rimonta. Così i Warriors hanno portato a casa una vittoria preziosissima che mette Houston già spalle al muro per gara-2, sempre al Toyota Center. In caso di nuovo successo esterno, Golden State comincerà a sentire odore di Finals, per il quarto anno consecutivo, dove affronterebbero la vincente di Boston-Cleveland (serie sull’1-0 per i Celtics).