Roma, 15 mag. (LaPresse) – Sono state avviate a Il Cairo, alla presenza degli inquirenti italiani che indagano sulla morte di Giulio Regeni, le operazioni di recupero dei video delle telecamere di sorveglianza della metropolitana presa dal ricercatore friulano la sera in cui venne rapito, il 25 gennaio del 2016.
L’operazione è effettuata da un team russo, cui si è affidata la procura vegetale egiziana, che ha sviluppato un software specifico per recuperare le immagini in questione, e porterà all’acquisizione di un’enorme quantità di dati, pari a 108 terabyte che sarà poi analizzata dagli inquirenti.
Come chiesto dalla procura di Roma, nella prima rogatoria inviata da piazzale Clodio nel febbraio del 2016, le immagini estrapolate non riguarderanno solo il tratto compreso tra le stazioni Dokki, nel quartiere dove Giulio viveva e da dove fece l’ultima chiamata prima del sequestro, e El Bohoth, dove era diretto la sera della scomparsa, ma l’intero percorso della linea 2 della metropolitana in un orario compreso tra le 19 e le 21.
Ci vorranno 12 giorni per recuperare i dati, copia dei quali verrà inviata a Roma per essere analizzata.