CASTELLAMMARE DI STABIA – Una rapina tanto violenta quanto misera, consumata per un bottino di appena cinque euro. Una fuga disperata, interrotta dopo pochi metri dalle divise della Polizia di Stato. Si è conclusa con le manette ai polsi la serata di un 26enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine, che nella serata di martedì scorso ha trasformato l’atrio della stazione ferroviaria di Castellammare di Stabia nel teatro di un’aggressione brutale e insensata.
Erano da poco passate le ore serali di martedì 25 novembre, un momento di consueto andirivieni di pendolari e viaggiatori in Piazza Matteotti. Le luci al neon della stazione illuminavano una scena di ordinaria routine, destinata a essere squarciata da un’esplosione di violenza improvvisa. Un uomo si trovava davanti a una delle biglietterie automatiche, intento a completare l’acquisto di un titolo di viaggio. Pochi istanti, un’operazione meccanica compiuta migliaia di volte ogni giorno da centinaia di persone. Ma in quel frangente, la normalità si è spezzata.
Alle sue spalle è comparso il 26enne. Senza dire una parola, senza un preavviso, lo ha raggiunto e gli ha sferrato un violento pugno al volto. Un colpo a freddo, che ha lasciato la vittima stordita e dolorante. Approfittando di quel momento di smarrimento, l’aggressore ha allungato la mano e si è impossessato dell’unica banconota che l’uomo teneva in mano: cinque euro. Con quel magro bottino, si è poi dato a una fuga tanto rapida quanto maldestra, salendo frettolosamente a bordo di un treno fermo sulla banchina, convinto di averla fatta franca e di potersi dileguare tra i vagoni.
La sua illusione è durata però una manciata di minuti. La vittima, seppur scossa e con il volto segnato dal colpo ricevuto, non si è persa d’animo e ha immediatamente lanciato l’allarme. La nota, concitata, è giunta alla Sala Operativa del Commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia, che ha immediatamente inviato sul posto una volante.
Gli agenti, giunti in Piazza Matteotti in tempi rapidissimi, sono stati subito avvicinati dall’uomo rapinato. Con la voce ancora tremante per lo shock ma con lucidità, ha raccontato la dinamica dell’aggressione e ha fornito una descrizione precisa del suo assalitore, indicando il convoglio su cui si era rifugiato. A quel punto, per i poliziotti è scattata una corsa contro il tempo. Senza esitazione, sono saliti a bordo del treno, iniziando a perlustrare le carrozze. In breve, basandosi sulla descrizione fornita, hanno individuato il 26enne. Era seduto, forse nel tentativo di mimetizzarsi tra gli altri passeggeri, ma il suo atteggiamento non è sfuggito all’occhio esperto degli agenti. Bloccato prima che potesse tentare qualsiasi reazione, il giovane è stato condotto fuori dal treno e tratto in arresto. Accompagnato presso gli uffici del Commissariato, dopo le formalità di rito, è stato arrestato con l’accusa di rapina. Un episodio che, al di là dell’esiguo valore economico, riaccende i riflettori sulla microcriminalità predatoria e sulla necessità di un presidio costante nelle aree nevralgiche del trasporto pubblico.





















