Caracas (Venezuela), 16 mag. (LaPresse/AFP) – Il governo venezuelano ha preso il controllo delle attività del produttore di cereali Kellogg nel Paese, dopo che il gruppo americano ha chiuso i battenti in Venezuela per la crisi economica. Le autorità venezuelane, ha affermato il presidente Nicolas Maduro, hanno riaperto l’impianto di Kellogg con sede a Maracay (130 chilometri a ovest di Caracas) che continuerà la sua produzione nelle mani “della classe operaia”. Il produttore di cereali ha chiuso le porte del suo stabilimento di Maracay dopo 57 anni di attività. “La deteriorazione attuale della situazione economica e sociale ha costretto la società a interrompere le sue attività e lasciare il Paese”, comunicava in una nota il gruppo americano, spiegando che le attività sarebbero riprese “non appena” le condizioni del Paese lo avrebbero permesso. Questa decisione ha sorpreso i circa 300 dipendenti dell’impianto che si sono trovati di fronte alla loro fabbrica un lucchetto e un avviso di chiusura. Secondo Maduro la decisione di Kellogg mira a “spaventare la gente” in vista delle elezioni presidenziali di domenica. Il governo di Caracas ha già espropriato le strutture di società americane che hanno lasciato il territorio venezuelano, come Kimberly-Clark (che produce carta igienica e pannolini), General Motors (automobili) o Clorox (prodotti per la pulizia). Altre, come Coca-Cola e Colgate, hanno temporaneamente sospeso o limitato le loro attività nel Paese.