Ischia, l’occhio del cielo contro il cemento selvaggio: villa abusiva scoperta a Punta Imperatore dall’elicottero dei Carabinieri

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ISCHIA – Una ferita di cemento e mattoni inferta nel cuore di uno dei promontori più iconici e protetti dell’isola. Un’intera palazzina in costruzione, sorta in spregio a ogni norma, in un’area sottoposta a rigidissimi vincoli paesaggistici e sismici. A porre fine all’ennesimo scempio edilizio non è stata una soffiata o un esposto, ma l’occhio elettronico e implacabile di un elicottero dei Carabinieri, che ha guidato dall’alto l’intervento a terra dei colleghi della stazione di Forio.

L’operazione, scattata nella giornata di ieri, 1° dicembre 2025, si è conclusa con la denuncia a piede libero del proprietario dell’immobile, un uomo di 33 anni, e con il sequestro preventivo dell’intero cantiere.

Tutto ha inizio durante un sorvolo di routine del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano, impegnato nel monitoraggio del territorio campano. Mentre l’elicottero perlustra la costa frastagliata dell’isola verde, l’attenzione dell’equipaggio viene catturata da un’anomalia sulla cima del promontorio di Punta Imperatore, nel comune di Forio. Lì, dove la macchia mediterranea dovrebbe regnare sovrana, la potente telecamera di bordo inquadra un cantiere in piena attività. Muri freschi, impalcature e movimenti terra che stonano palesemente con il contesto naturale protetto.

La segnalazione viene trasmessa immediatamente, via radio, alla Compagnia Carabinieri di Ischia, che allerta la pattuglia della stazione di Forio. I militari, ricevute le coordinate precise, si sono diretti sul posto. La scena che si è presentata ai loro occhi ha confermato i sospetti dei colleghi in volo. Non si trattava di un piccolo intervento di manutenzione, ma di un vero e proprio complesso edilizio in fase di realizzazione, privo di qualsiasi autorizzazione.

Le verifiche, rapide e meticolose, hanno permesso di ricostruire l’entità dell’abuso. Gli uomini dell’Arma hanno accertato la costruzione di diverse strutture illegali: un imponente muro di cinta che delimitava la proprietà, una cucina esterna completamente realizzata in muratura, un piano seminterrato già edificato, diverse rampe di scale per collegare i vari livelli, un’area destinata a parcheggio e persino un locale adibito a deposito. Un progetto ambizioso, portato avanti nella convinzione, forse, che l’ubicazione impervia e isolata potesse garantire l’impunità.

Il titolare dell’immobile, un 33enne del posto, è stato immediatamente identificato. Non potendo esibire alcun permesso a costruire né le necessarie autorizzazioni paesaggistiche e sismiche, per lui è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli per violazioni delle normative edilizie e ambientali. L’intera area del cantiere, per un’estensione di diverse centinaia di metri quadrati, è stata posta sotto sequestro preventivo con l’apposizione dei sigilli, bloccando di fatto ogni ulteriore attività.

Questo intervento rappresenta un duro colpo al fenomeno del “cemento selvaggio”, una piaga che da decenni deturpa il fragile territorio ischitano. L’operazione dimostra l’efficacia della sinergia tra le diverse componenti dell’Arma e il ruolo cruciale della tecnologia nel contrasto all’illegalità, permettendo di vigilare anche sulle aree più remote e inaccessibili. La lotta per la tutela del paesaggio e della sicurezza, in una terra ad altissimo rischio sismico, continua senza sosta.

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