NAPOLI – Una maledizione. Di più, un incubo che perseguita il Napoli da agosto, mese dell’infortunio di Romelu Lukaku, arrivato ora al 18° infortunio muscolare in stagione. Un’emergenza aggravata proprio nel reparto più colpito, a centrocampo. Stavolta, a fermarsi, è Stanislav Lobotka, per un risentimento muscolare al tibiale posteriore della gamba sinistra, accusato durante il lavoro di attivazione prima della partita col Cagliari. Lo slovacco ha già iniziato l’iter riabilitativo ma una diagnosi precisa sarà stilata solo oggi dopo gli esami strumentali. A Castel Volturno, tuttavia, non sono ottimisti.
Lobotka salterà certamente Napoli-Juventus in programma domenica e molto probabilmente anche Benfica-Napoli in programma mercoledì. L’idea è quella di far saltare allo slovacco anche Udinese-Napoli del 14 dicembre e di farlo rientrare il 18 nella semifinale di Supercoppa contro il Milan in Arabia Saudita. Una tegola per Antonio Conte, che perde un calciatore fondamentale in un reparto, il centrocampo, che nel giro di 40 giorni, dal 25 ottobre, ha perso nell’ordine prima Kevin De Bruyne, poi Frank Anguissa e Billy Gilmour e ora Lobotka. Letteralmente disintegrato il centrocampo della squadra di Antonio Conte. Che ora resta nel reparto con soli tre giocatori, McTominay, Elmas e Vergara, di cui solo il primo centrocampista puro e gli altri due ali con propensione offensiva. Ma tant’è.
Nella sfida contro Luciano Spalletti, il tecnico azzurro dovrà disegnare un 3-4-3, il modulo con meno centrocampisti centrali. Davanti a Milinkovic-Savic, la retroguardia a 3 con Beukema, Rrahmani e Buongiorno, poi Di Lorenzo e Olivera larghi sulle fasce con Elmas, favorito su Vergara, e McTominay in mediana. In attacco, il tridente con Hojlund al centro con Neres, reduce da 3 gol segnati in 4 partite e candidato al premio di miglior calciatore di Serie del mese di novembre, e Lang ai suoi lati. Qualcuno ricorda che, durante la sosta, nell’allenamento congiunto con l’Avellino, Conte provò Juan Jesus a centrocampo, ma la sfida con la Juve è troppo delicata e la posta in palio troppo alta per fare esperimenti.






















