Curriculum di Conte, i dubbi dei salvatori della Patria altrui

Per la stampa estera è lo sconosciuto che veste elegante

Il curriculum di Giuseppe Conte

ROMA (Loredana Lerose) Il curriculum di Giuseppe Conte indicato da Lega e M5S come premier del nascente governo giallo-verde finisce sotto la lente di ingrandimento del New York Times. Ma chi si prende la briga di andare a controllare punto per punto un curriculum vitae è davvero in buona fede?

Salvatori della Patria… altrui

Dall’attimo stesso in cui il leader della Lega Matteo Salvini e quello del M5S Luigi Di Maio hanno deciso che il governo giallo-verde si doveva e poteva fare, tutto il mondo ha iniziato a preoccuparsi dei ‘poveri’ italiani. Vittime di chissà quale progetto oscuro che porta alla guida del Paese i populisti, gli inesperti e gli incapaci. Quel progetto oscuro si chiama ‘voto’ e nelle democrazie di solito i governi si scelgono così. Partendo dal presupposto che ‘sventurata è la terra che ha bisogno di eroi’, tutti i neo salvatori della Patria altrui, prima di fare le pulci al futuro premier sul suo curriculum, dovrebbero fare autocritica e dare un’occhiata anche in casa propria. Vale per l’Europa, per l’America di Trump e per il partito che le elezioni le ha indubbiamente perse.

Conte lo sconosciuto

In effetti rispetto all’omonimo ex ct della nazionale Conte è uno sconosciuto che, in queste ore, fa parlare di sé per l’eleganza e per i presunti ‘brogli’ sul curriculum. Stando al New York Times Conte non avrebbe avuto nessuna esperienza alla New York University e, di conseguenza, il suo cv è mendace. A tal proposito la portavoce della NYU Michelle Tsai spiega che “una persona con quel nome non compare nei nostri archivi né come studente, né come membro della facoltà”. E aggiunge che “potrebbe aver frequentato un programma di uno o due giorni per i quali la scuola non effettua registrazioni”. Dunque potrebbe trattarsi non di una specializzazione alla New York University ma di un corso di aggiornamento di uno o due giorni.

Il ‘dramma’ è tratto

Pronti a banchettare sulla notizia dell’ ‘imbroglio’ curriculare i piddini. “Se fosse confermato quanto scrive il New York Times – dice il deputato Pd Michele Anzaldisaremmo di fronte a un caso gravissimo di taroccamento. Se gli studi di Conte alla Nyu non ci sono mai stati, che garanzie ci sono sulle altre voci del suo curriculum? Iniziare con una bugia non è certamente il miglior viatico per chi è stato presentato al capo dello stato come possibile premier”. Anzaldi piddino doc non ha memoria: la ministra all’Istruzione Valeria Fedeli non mentì sostenendo di essere laureata per poi dover ammettere di aver mentito? Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma il Pd resti immobile.

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