Tragedia a Barberino: esplosione in casa, muore 71enne. L’ombra del gesto disperato per lo sfratto imminente

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Operazione dei carabinieri

BARBERINO DEL MUGELLO (FIRENZE) – Un boato sordo e potente ha squarciato il silenzio della notte a Barberino del Mugello, seguito dal bagliore sinistro delle fiamme che si levavano alte nel buio. La tragedia si è consumata in un’abitazione di via Garibaldi, nel cuore del paese, dove un’esplosione, avvenuta poco dopo la mezzanotte, ha devastato un appartamento, non lasciando scampo al suo unico occupante, Pierantonio Cianti, 71 anni. Quando i Vigili del Fuoco, accorsi tempestivamente insieme ai sanitari del 118 e ai Carabinieri, sono riusciti a domare l’incendio, per l’uomo non c’era purtroppo più nulla da fare. Il suo corpo è stato ritrovato carbonizzato tra le macerie della casa che per anni era stata il suo rifugio.

Le indagini, coordinate dai Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo, si sono da subito concentrate su uno scenario tanto drammatico quanto plausibile: quello dell’atto volontario. Sebbene nessuna pista venga ufficialmente esclusa, compresa quella di un tragico incidente domestico come una fuga di gas, l’ipotesi del gesto estremo è quella che, ora dopo ora, prende sempre più corpo. A indirizzare gli inquirenti in questa direzione è il contesto di profonda angoscia e preoccupazione in cui viveva l’anziano.

Pierantonio Cianti, ex camionista in pensione, era tormentato da un pensiero fisso: la perdita della sua casa. L’uomo viveva in affitto in quell’appartamento e, secondo quanto emerso dalle prime testimonianze raccolte tra vicini e conoscenti, il suo contratto non sarebbe stato rinnovato. A breve, avrebbe dovuto lasciare l’abitazione. Una prospettiva che, per un uomo di 71 anni, solo e con una pensione, si era trasformata in un incubo. Chi lo conosceva lo descrive come una persona riservata, ma negli ultimi tempi il suo stato di preoccupazione era diventato evidente. Avrebbe confidato a più persone il suo timore di non sapere dove andare, la paura di trovarsi letteralmente in mezzo a una strada.

Questa mattina, 8 dicembre 2025, via Garibaldi si presenta come il teatro di una tragedia. L’edificio è stato dichiarato inagibile, con la facciata annerita dal fumo e i segni evidenti della violenza dell’esplosione che ha mandato in frantumi vetri e finestre. I militari dell’Arma stanno effettuando meticolosi rilievi, anche con l’ausilio del nucleo investigativo dei Vigili del Fuoco, per accertare l’origine esatta della deflagrazione. Si cerca di capire se siano stati utilizzati liquidi infiammabili o se sia stata deliberatamente saturata di gas l’abitazione prima di innescare lo scoppio.

La Procura della Repubblica di Firenze ha aperto un fascicolo e disporrà con ogni probabilità l’autopsia sul corpo del 71enne. Ma mentre la macchina della giustizia si muove per ricostruire la dinamica dei fatti, nella comunità di Barberino resta lo sgomento per una morte che sembra essere l’epilogo di un dramma silenzioso, quello della solitudine e della precarietà abitativa che può trasformare la vecchiaia in un tunnel senza via d’uscita. La morte di Pierantonio Cianti non è solo un fatto di cronaca nera, ma un doloroso monito su una fragilità sociale che, a volte, esplode nel modo più devastante.

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