Blitz nel fortino degli Imparato: sequestrata la droga della mala a Castellammare di Stabia

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Polizia sequestra a Castellammare di Stabia
Polizia sequestra a Castellammare di Stabia

CASTELLAMMARE DI STABIA – Castellammare di Stabia torna al centro della cronaca nera con un’operazione ad alto impatto condotta dalla polizia di Stato, che l’altro pomeriggio ha fatto irruzione in uno dei punti nevralgici dello spaccio locale: la Traversa Lattaro, nel cuore del rione Savorito. Un’area difficile, storicamente segnata dalla presenza del clan Imparato, i cosiddetti Paglialoni, che per anni hanno imposto il loro controllo sul quartiere. L’intervento rientra nei servizi straordinari disposti dalla Questura di Napoli per arginare il traffico di armi e stupefacenti, un dispositivo sempre più serrato nelle zone considerate sensibili. Gli agenti del commissariato di Castellammare, durante un accurato controllo di uno stabile fatiscente della zona, hanno individuato un’intercapedine del ballatoio che nascondeva un vero e proprio mini-deposito di droga. Poco distante, anche il sottoscala è risultato essere stato trasformato in un ulteriore punto di stoccaggio.

Il bilancio del ritrovamento è pesantissimo: oltre 3 chilogrammi di sostanze stupefacenti, tra cocaina, hashish e marijuana, tutte confezionate e ben occultate; materiale per il confezionamento, utile per il taglio e la preparazione delle dosi; due bilancini di precisione; sette cartucce Glf, trovate anch’esse nascoste nello stabile, a conferma del collegamento tra lo spaccio e la disponibilità di armi. Un sistema di nascondigli raffinati, tipico dei contesti criminali in cui la droga viene continuamente spostata per evitare sequestri e controlli improvvisi. La zona perquisita non è un indirizzo qualunque: si tratta di uno dei feudi storici dei Paglialoni, famiglia criminale radicata nel territorio stabiese.

Nel corso degli anni, il rione Savorito è stato più volte teatro di blitz, controlli e arresti collegati alla galassia camorristica. La modalità del ritrovamento – droga nascosta in intercapedini e spazi tecnici creati ad hoc – richiama una struttura organizzata, con punti di appoggio studiati per eludere i controlli e garantire un rifornimento costante alle piazze di spaccio del quartiere. Al momento non risultano arresti, ma la quantità e la tipologia del materiale sequestrato indicano l’esistenza di una rete ben articolata. Gli investigatori stanno ora lavorando per individuare i responsabili della gestione dello stabile e del deposito, analizzando impronte, tracce e possibili collegamenti con le famiglie criminali della zona.

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