Da 160 punti base a 320. Lo spread torna a far sentire la sua voce minacciosa, il rapporto dei titoli di stato italiano e quelli tedeschi sempre più giù. La borsa di Milano brucia miliardi come noccioline e si ritrova sotto attacco dei grandi speculatori internazionali (ma pure italiani) che lucrano guadagni stratosferici.
In meno di 48 ore i mercati e lo spread bocciano la scelta di Sergio Mattarella
Il governo era in dirittura di arrivo: le proposte del premier incaricato Giuseppe Conte per la formazione del consiglio dei ministri, compresa quella del ministro dell’economia Paolo Savona, erano oramai di pubblico dominio. E lo spread viaggiava ‘calmo e placido’ su valori pari a circa 160 punti nel rapporto con i titoli di stato tedeschi. Interviene come il classico fulmine a ciel sereno la decisione di Sergio Mattarella di buttare tutto all’aria con una motivazione secca. Il nome del ministro all’economia, se fosse da me confermato, causerebbe un terremoto finanziario tale da mettere a rischio (addirittura!) i risparmi degli italiani.
Delle due l’una…
Ergo: secondo Mattarella il varo di quel governo composto dalla maggioranza politica Lega-Cinquestelle, con al ministero dell’economia il professor Paolo Savona, era visto come il fumo negli occhi dagli investitori. Ne consegue che, al contrario, la bocciatura della proposta di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio sarebbe stata accolta dal suono delle fanfare. ‘Tertium non datur’ dicevano i latini, non c’è altra possibile lettura dei fatti. Niente di più sbagliato: la considerazione di Mattarella e la conseguente decisione ha causato il terremoto finanziario che sta in queste ore attraversando i titoli di stato italiani e la sua borsa.
Allora: quali i veri motivi dell’aborto ‘procurato’ al governo Conte?
Visti gli effetti è impossibile pensare che le motivazioni addotte per giustificare il rifiuto all’esecutivo Cinquestelle-Lega siano quelle reali. Viene invece da credere che le spinte alla bocciatura siano esclusivamente di carattere politico, legate al mantenimento nelle mani dei ‘soliti noti’ del timone dell’Italia. Cosa che, seppur per un periodo di tempo limitato, il nuovo presidente incaricato Cottarelli consentirebbe. Sarebbe bene monitorare le attività (sulla carta dovrebbero essere di ordinaria amministrazione, ma non si sa mai…) che porrà in essere il nascituro governo del presidente: la politica ci ha insegnato che i provvedimenti più rilevanti prendono corpo a cavallo delle vacanze natalizie o di quelle ferragostane, quando i cittadini sono distratti… Occhi aperti!