MADRID (Domenico Cicalese) – “Il tempo politico di Mariano Rajoy è finito, dobbiamo mettere il punto finale”, ha affermato ieri il leader socialista Pedro Sanchez. La cui mozione di sfiducia contro il premier sarà posta ai voti venerdì nel Congresso dei deputati. E oggi insieme alla riposta di Rajoy, è arrivato anche un colpo di scena: il premier spagnolo ha escluso di dimettersi e ha detto di volere andare fino in fondo alla legislatura, nel 2020.
Venerdì si vota la sfiducia a Mariano Rajoy
Una delle settimane più intense nella storia della politica spagnola vive appena il suo giro di boa. Dopo lo scandalo corruzione che ha investito il Pp, la presidenza del Congresso dei deputati di Madrid ha fissato a venerdì 1 giugno il voto sulla mozione di sfiducia presentata dal Psoe contro il premier conservatore Mariano Rajoy. In una tesa sessione di controllo del governo in parlamento, Rajoy ha accusato il leader socialista Sanchez – suo avversario – di volere costituire un ‘governo Frankenstein’ con l’appoggio di Podemos e dei separatisti catalani.
Il dibattito inizia domani: il destino della Spagna in due giorni
Il dibattito inizierà domani con la presentazione del programma del candidato premier alternativo, che ha già ottenuto l’appoggio ‘senza condizioni’ del segretario di Podemos, Pablo Iglesias. Il Partido Popular inizia a tremare, lo scandalo rischia di far ‘saltare’ Rajoy. Altre 24 ore di attesa e poi la Spagna avrà il suo verdetto. Mesi e settimane di trattative. La resa dei conti sta per arrivare.