ROMA (Loredana Lerose) – Un’altra giornata politica al cardioplama. Il capo politico del M5S Luigi Di Maio, ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo il colloquio informale si dice disposto a governare, ma indietreggia e pensa ad un compromesso per sciogliere il nodo Paolo Savona: per lui un ministero diverso da quello dell’Economia. Il leader della Lega Matteo Salvini prende tempo. Ma senza il suo via libera non c’è compromesso che tenga.
Governo politico ancora possibile
Giornata lunga per il premier incaricato Carlo Cottarelli che pur essendo tornato al colle nel pomeriggio non ha sciolto la propria riserva. Sembra che la sua squadra di governo sia pronta, ma c’è da aspettare che il tentativo di formare un governo politico venga archiviata definitivamente. Domani l’epilogo in un verso o nell’altro.
Di Maio il possibilista
Il pentastellato insiste sulla necessità di far partire il governo del cambiamento e pur di farlo ha rilanciato. “Se vogliamo andare al voto subito noi ci siamo, se invece vogliamo provare a far partire il governo cercando di trovare una soluzione per il ministero dell’Economia ci siamo, a patto che la persona individuata abbia le stesse caratura intellettuale, la stessa capacità di contrattazione a livello europeo dei margini di bilancio, e che Savona deve restare nella squadra con un altro posto da ministro nella squadra”. Un compromesso da sottoporre al leader leghista.
Salvini prende tempo
Il leader del carroccio che per tutta la giornata ha continuato a chiedere: “Mi domando perché non può fare il ministro in Italia uno che non sta simpatico ai tedeschi – il riferimento a Savona – Ma dobbiamo avere il permesso della Merkel per fare il ministro in Italia? Il governo deve essere libero di difendere gli interessi degli italiani. Non deve avere un guinzaglio”. E ancora “Se mi tirano via un solo uomo dalla squadra di governo vuol dire che il governo non esiste”. Ma se Savona restasse in squadra con un incarico diverso come proposto da Di Maio? Salvini prende tempo. “Quando abbiamo proposto Savona era perché è il migliore se Di Maio ha cambiato posizione ne parlerò con lui”. Aperto al dialogo quindi, ma solo domani si capirà se Di Maio sarà stato capace di far sposare al leghista il proprio compromesso. Senza l’altra metà della mela il pentastellato dovrà rassegnarsi.