Sant’Antimo, scoperta una fabbrica della morte: sequestrato un arsenale di botti illegali pronti per Capodanno

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Operazione della polizia
Operazione della polizia

SANT’ANTIMO – Un deposito anonimo trasformato in una vera e propria polveriera, un laboratorio clandestino dove venivano assemblati ordigni micidiali pronti a inondare il mercato nero in vista dei festeggiamenti di Capodanno. È lo scenario da brividi scoperto dalla Polizia di Stato nel comune di Sant’Antimo, nell’hinterland nord di Napoli, al termine di una brillante operazione che ha sventato una potenziale tragedia e ha portato alla denuncia di un 34enne napoletano.

L’operazione, datata 19 dicembre 2025, si inserisce nel più ampio quadro dei servizi di controllo intensificati dalla Questura di Napoli per arginare il fenomeno della produzione e del commercio illegale di materiale pirotecnico, una piaga che ogni anno, con l’avvicinarsi delle festività, minaccia la sicurezza pubblica. A mettere gli investigatori sulla pista giusta è stata una meticolosa attività di intelligence, condotta congiuntamente dai Falchi della Squadra Mobile e dagli agenti specializzati della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale.

Il punto di partenza, ancora una volta, è stato il mondo virtuale. Gli agenti hanno setacciato per giorni i social network, vere e proprie vetrine digitali dove, sotto mentite spoglie, fiorisce il commercio di fuochi d’artificio proibiti. Proprio monitorando annunci e contatti, l’attenzione si è concentrata sul profilo del 34enne, già noto alle forze dell’ordine. Da quel momento, è scattato un discreto ma incessante pedinamento. I poliziotti hanno seguito ogni sua mossa, attendendo il passo falso.

La svolta è arrivata quando l’uomo, a bordo della sua autovettura, ha lasciato Napoli per dirigersi verso Sant’Antimo. Lì, è entrato in un locale apparentemente dismesso, un capannone nella sua disponibilità. L’intuito investigativo degli agenti, affinato da anni di esperienza sul campo, ha suggerito che quello non era un semplice magazzino. È scattato il blitz.

Una volta all’interno, la scena ha superato ogni aspettativa. I poliziotti si sono trovati di fronte a una fabbrica illegale in piena regola. Scatole accatastate, banchi da lavoro improvvisati e un odore acre di polvere da sparo. L’inventario del sequestro è impressionante e dà la misura del pericolo: batterie di fuochi d’artificio per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi, 78 razzi ad alta gittata, 35 potentissime bombe da mortaio e ben 81 spolette, gli inneschi necessari per far detonare gli ordigni. A completare l’arsenale, numerosi petardi artigianali, pezzi di artifizi pirotecnici di varie forme e dimensioni e altro materiale grezzo, privo di qualsiasi etichettatura e certificazione di sicurezza, utilizzato per la produzione.

Un arsenale instabile e imprevedibile, assemblato senza alcun rispetto delle norme di sicurezza, che avrebbe potuto esplodere da un momento all’altro, causando una strage. Il materiale, destinato a feste di piazza e veglioni privati, rappresentava una bomba a orologeria nel cuore di un’area densamente popolata.

L’uomo, colto in flagrante, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità. Al termine delle operazioni, è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria per i reati di detenzione e commercio abusivi di materie esplodenti. L’intera partita di fuochi illegali è stata posta sotto sequestro e sarà affidata agli artificieri per la successiva distruzione in sicurezza. L’operazione conferma l’altissimo livello di allerta delle forze dell’ordine, impegnate in una lotta senza quartiere per garantire che la notte di San Silvestro sia una festa per tutti e non un bollettino di guerra.

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