New York (New York, Usa), 1 giu. (LaPresse/AFP) – Dovrebbe tenersi alle 21 ora italiana di oggi il voto del Consiglio di sicurezza Onu. Questo Inizialmente previsto per giovedì, vertirà sulla risoluzione presentata dal Kuwait che chiede protezione internazionale per i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Gli Usa, tramite la loro ambasciatrice presso le Nazioni unite Nikki Haley, hanno fatto sapere che porranno un “veto certo”.
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Gli Stati Uniti hanno fatto circolare una propria bozza di risoluzione, che rimprovera a Hamas le recenti violenze a Gaza e chiede che Hamas e Jihad islamica “cessino ogni attività violenta e azione provocatoria, anche lungo la barriera di sicurezza”, secondo il testo che AFP ha consultato. Non è chiaro se ci sarà un voto anche sul testo Usa.
Intanto
A Gaza, le équipe chirurgiche di Medici Senza Frontiere continuano ad assistere i feriti degli scontri con l’esercito israeliano, in particolare dopo il picco del 14 maggio, fornendo cure post-operatorie a oltre 900 pazienti che ne hanno ancora bisogno. Molti di loro hanno riportato disabilità permanenti e subiranno gli effetti delle ferite per tutta la vita. Lo spiega una nota dell’organizzazione. Dal 1° aprile al 28 maggio, Msf ha assistito nelle proprie cliniche un terzo di tutti i feriti colpiti dai proiettili veri sparati dall’esercito, ovvero 1233 pazienti, tra cui 1208 uomini, 25 donne, 149 minori (l’età media è 25 anni, il più piccolo, ferito a una mano, ha 7 anni). Nel 90 per cento dei casi le ferite, spesso gravissime, sono agli arti inferiori. Le équipe di Msf hanno eseguito 315 interventi chirurgici, di cui 30 amputazioni, e hanno ricomposto 534 fratture. 319 pazienti sono stati dimessi, gli altri 914 stanno ancora ricevendo medicazioni e cure, di cui 354 richiederanno trattamenti a lungo termine e ulteriori interventi.