Rapina con spray al peperoncino alla metro M5: due arresti dopo quasi un anno di indagini

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Operazione della polizia
Operazione della polizia

MILANO – Si chiude il cerchio, a quasi un anno di distanza, su una brutale rapina che aveva scosso la tranquillità della metropolitana milanese. Martedì scorso, 16 dicembre, gli agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, ponendo fine alla latitanza dei presunti responsabili di un violento agguato avvenuto lo scorso 14 gennaio. In manette sono finiti due cittadini di origine egiziana, di 19 e 22 anni, entrambi con un curriculum criminale già segnato da reati contro il patrimonio. L’accusa, pesantissima, è di rapina pluriaggravata in concorso.

L’episodio, che risale a quella fredda sera di gennaio, si era consumato con una violenza spregiudicata. La vittima, un minorenne italiano, era stata adocchiata e poi pedinata dal branco all’uscita della fermata Gerusalemme della linea M5. Erano circa le 21:40 quando, in un’azione fulminea e coordinata, il gruppo è passato all’attacco. Il giovane è stato circondato e aggredito: mentre alcuni lo tenevano fermo, altri gli hanno strappato con forza dal collo una collana d’oro giallo. Per vincere ogni sua possibile resistenza e garantirsi la fuga, i rapinatori non hanno esitato a colpirlo con calci e pugni e a nebulizzargli sul volto dello spray urticante al peperoncino, lasciandolo a terra dolorante e sotto shock prima di dileguarsi nel buio.

Scosso ma determinato a ottenere giustizia, il ragazzo si è recato presso il Commissariato di Quarto Oggiaro per formalizzare la denuncia. Da quel momento, i poliziotti di via Satta, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Milano, hanno avviato una complessa e meticolosa attività d’indagine. Il punto di svolta è arrivato grazie alla tecnologia. Gli investigatori hanno passato al setaccio ore e ore di registrazioni dei sistemi di videosorveglianza di ATM, sia all’interno della stazione che nelle aree circostanti. L’analisi scrupolosa dei fotogrammi ha permesso di ricostruire le fasi salienti dell’aggressione, tracciare i movimenti della banda prima e dopo il colpo, e infine dare un volto e un nome ai presunti autori.

L’inchiesta ha accertato che il gruppo era composto da almeno quattro persone: i due maggiorenni ora arrestati, un loro connazionale minorenne (la cui posizione è al vaglio della Procura per i Minorenni) e un quarto complice rimasto, per il momento, ignoto.

Una volta raccolto un quadro probatorio solido, il Pubblico Ministero ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano l’emissione delle due ordinanze di custodia cautelare. L’esecuzione del provvedimento, tuttavia, ha riservato un ultimo dettaglio significativo: gli agenti non hanno dovuto rintracciare i due sospettati per le strade della città. Entrambi, infatti, si trovavano già detenuti presso la Casa Circondariale “Francesco di Cataldo” di Milano per altri reati, a conferma della loro spiccata inclinazione a delinquere. La notifica dell’ordinanza per la rapina di gennaio è dunque avvenuta direttamente in cella, aggiungendo un nuovo, grave capo d’imputazione al loro carico. Le indagini proseguono per identificare il quarto uomo.

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