NAPOLI – La città piena di turisti, ma il Natale porterà più lavoro ai napoletani? “Non credo. Quelli che già lavorano, continueranno a farlo. Non ci saranno nuove assunzioni durante le feste. Non avremo più camerieri, o addetti alle reception. Chi sarebbe disposto per lavorare pochi giorni a Natale? Non ci saranno assunzioni straordinarie”, chiosa Nicola Ricci segretario della Cgil. Possibile che Napoli inondata da
flotte di turisti non avrà più occupati? “Il turismo va programmato per renderlo strutturato e poter incidere sull’occupazione. In quel modo si ha un’offerta diversa e si rende la città accogliete. Per esempio, un turismo da ottobre a gennaio inciderebbe sull’indotto complessivo. Serve a poco un boom di pochi giorni. E’ un problema di regolamentazione”. Poi taglia corto: “Le attività saranno prese d’assalto. La città sarà assediata, ma non sappiamo con che tipo di ricadute. Molti turisti saranno mordi e fuggi. La grande distribuzione è aperta nei giorni festivi. Le grandi catene lavoreranno anche a Natale mezza giornata. Il tutto andrebbe pianificato, le stagioni turistiche vanno pianificate. Il turismo deve essere programmato con orari per i musei e anche per le pulizie delle strade. Per essere una città accogliente. Lo fanno già a Firenze e a Venezia. Ho visto che a San Gregorio Armeno c’è un problema di flussi turistici”.
Da via San Gregorio Armeno, ormai cuore pulsante del Natale mondiale, fino alle vette del Vomero e ai vicoli della Sanità: Napoli si conferma la regina indiscussa del turismo invernale 2025. Oltre 200.000 arrivi previsti solo per il weekend lungo dell’Immacolata e le festività natalizie, la città vive un momento d’oro. Ma quanto di questa ricchezza si trasforma realmente in posti di lavoro stabili? Secondo i dati di Federalberghi e delle associazioni dell’extralberghiero, Napoli ha superato le medie nazionali, trainata non solo dal folklore delle statuine dei pastori, ma anche da un’offerta culturale sempre più ampia. Il boom di visitatori ha generato una domanda senza precedenti per i servizi: ristorazione, guide turistiche, trasporti e accoglienza sono sotto pressione per garantire gli standard richiesti da un pubblico internazionale sempre più esigente. Se da un lato il turismo ha creato migliaia di nuove opportunità, l’analisi del mercato del lavoro rivela luci e ombre.




















