Caserta. Rapina al market di via Vivaldi, fermato un 18enne

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Una rapina violenta consumata davanti a un negozio di alimentari, l’inseguimento notturno tra le strade del centro e il lancio di bottiglie per coprirsi la fuga. È questo il quadro ricostruito dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere nell’indagine che ha portato al fermo di A. Y. M. A., 18enne di origine egiziana, poi sottoposto a misura coercitiva dal giudice per le indagini preliminari.

Secondo l’accusa, i fatti risalgono alla sera dell’8 dicembre 2025. Intorno alle 21.30, il titolare del minimarket “Taj Mhal”, in via Vivaldi a Caserta, stava chiudendo l’attività quando sarebbe stato avvicinato da due giovani. Al rifiuto di vendere altra merce, uno dei due lo avrebbe spinto con violenza, facendogli perdere l’equilibrio, e gli avrebbe strappato dalle mani il telefono cellulare, dandosi poi alla fuga insieme al complice.

La rapina – contestata in concorso e con l’uso della violenza – sarebbe stata commessa da A. Y. M. A. insieme a R. O., cittadino tunisino del 2006 attualmente irreperibile, e ad altri soggetti non ancora identificati. Dopo l’episodio, la vittima, aiutata da alcuni connazionali impiegati come rider, avrebbe tentato di rintracciare gli autori. Ne sarebbe nato un inseguimento conclusosi nella zona dei giardini antistanti la Reggia, dove il gruppo in fuga avrebbe reagito lanciando bottiglie di vetro e pietre per garantirsi l’impunità.

La scena è stata in parte ripresa con un telefono cellulare e il video è stato acquisito agli atti. Il giorno successivo alla denuncia, il commerciante è stato convocato in Questura e ha riconosciuto senza esitazioni, attraverso un album fotografico, i due presunti responsabili. Tra questi, A. Y. M. A., indicato come uno degli autori materiali della rapina.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza, ulteriori riscontri sarebbero arrivati anche dall’abbigliamento: durante la perquisizione, il giovane indossava scarpe compatibili con quelle visibili nei filmati acquisiti. Per la Procura, gli elementi raccolti delineano un quadro indiziario solido, fondato sulla coerenza del racconto della vittima, sui riconoscimenti fotografici e sui riscontri video.

Sulla base di questi elementi, il 23 dicembre il giovane è stato fermato dalla polizia e condotto negli uffici della Questura. Davanti al giudice per le indagini preliminari ha respinto ogni accusa, sostenendo di trovarsi altrove al momento dei fatti. Ha riferito di aver trascorso la serata tra un bar di Caserta e un locale di Casagiove, in compagnia di amici, e di non conoscere né la persona offesa né il presunto complice. Ha inoltre negato di possedere gli indumenti descritti dalla vittima, indicando un’altra persona come possibile autore.

Nel corso dell’udienza di convalida, il gip ha ritenuto che l’alibi fornito dall’indagato debba essere verificato, ma allo stato non supportato da riscontri concreti. Per questo motivo ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato di rapina aggravata, commessa con violenza e in concorso.

Il giudice, tuttavia, non ha convalidato il fermo. Secondo l’ordinanza, accogliendo quanto sostenuto dall’avvocato Francesco Parente, legale dell’inquisito, non emergono elementi sufficienti per ritenere sussistente un concreto pericolo di fuga: A. Y. M. A. è regolarmente soggiornante in Italia, ha un lavoro, un domicilio stabile ed è ospitato da un cittadino italiano. Circostanze che, per il gip, escludono il rischio immediato di sottrazione alla giustizia.

Resta confermata l’applicazione di una misura coercitiva, mentre l’inchiesta prosegue per verificare l’attendibilità dell’alibi e individuare gli altri partecipanti alla rapina avvenuta in via Vivaldi.

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