Mario Draghi: l’eurozona vive una crescita sostenuta ed omogenea

L'euro si è rafforzato nei pagamenti internazionali e la sua quota è aumentata al 36% nel 2017

AFP / Daniel Roland in foto Mario Draghi

MILANO (LaPresse) – L’eurozona ha visto una crescita “sostenuta e omogenea” nel 2017 e nella prima parte del 2018. A certificarlo è il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Commentando il rapporto dell’istituto sul ruolo internazionale dell’euro. Lo slancio, sottolinea Francoforte, è sostenuto anche dalle misure messe in campo dalla Bce. Come l’acquisto di asset da parte dell’istituto. Una situazione che potrebbe subire variazioni nel momento in cui l’Eurotower deciderà una data per la fine del quantitative easing. Cosa che secondo quanto riporta Bloomberg potrebbe avvenire già la prossima settimana. Nello scenario attuale, comunque, l’euro resta “senza concorrenti” la seconda valuta più importante al mondo. E il calo della domanda internazionale di banconote in euro può dipendere da una serie di fattori. Quali l’innovazione finanziaria, l’incertezza geopolitica nelle regioni limitrofe alla zona euro e gli sforzi globali per combattere il crimine fiscale e finanziario.

L’uso della moneta unica non è ostacolato, né promosso dall’Eurosistema, ma è piuttosto “determinato dalle forze dei mercati”.

L’euro si è rafforzato nei pagamenti internazionali e la sua quota è aumentata al 36% nel 2017, dal 31% dell’anno precedente, avvicinandosi al dollaro che si è fermato al 40%, due punti percentuali in meno del 2016. I pagamenti in altre valute come la sterlina e lo yen giapponese sono rimasti sostanzialmente stabili, mentre ha continuato a perdere terreno il renminbi cinese, appesantito dalla politica di controllo sui capitali che la Cina ha introdotto nel 2016 e ha iniziato a rimuovere solo recentemente.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome