Conte incassa la fiducia alla Camera: 350 voti favorevoli, Fdi si astiene

Il passaggio sul conflitto d'interessi di Conte ("Con noi, gli onesti non devono avere il timore di nulla") scatena la bagarre dalle fila del Pd, con richiami all'ordine da parte del presidente Roberto Fico

Conte incassa la fiducia
Photo Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Con 350 voti favorevoli e 236 contrari (più 35 astenuti), Giuseppe Conte incassa la fiducia. Nasce oggi ufficialmente il governo Lega-5Stelle. Una giornata lunga, iniziata con un discorso del presidente del Consiglio e terminata con le dichiarazioni di voto di maggioranze a opposizioni. Al centro del discorso di Conte gli argomenti non toccati ieri al Senato: Sud, Scuola, Infrastrutture. Un attacco pesantissimo è arrivato dagli scranni delle opposizioni. Fiducia votata da Lega e M5S. Voto contrario da parte di Pd, Fi e LeU. Si astiene Fratelli d’Italia dopo la dichiarazione di voto di Giorgia Meloni.

Il discorso e la replica di Conte. Bagarre sul conflitto d’interesse

Come detto, tra i temi trattai al centro ci sono stati Mezzogiorno, scuola e infrastrutture. “Non ci sottrarremo a investimenti infrastrutturali. Sono parte fondante del nostro programma di governo”, afferma il neo premier. Che ha poi rilanciato sulla centralità del Sud. “Avere un ministro dedicato è stato un gesto di grande attenzione. Ancora oggi non riusciamo ad utilizzare tutti i fondi destinati al Sud”. E poi il passaggio sul conflitto d’interessi. “Con noi, gli onesti non devono avere il timore di nulla”. E qui la bagarre proveniente dalle fila del Pd. Toccati, in ogni caso, tutti i temi. Flat tax, reddito di cittadinanza, politiche europee.

Dichiarazioni di voto e critiche delle opposizioni

Duri gli attacchi di Graziano Delrio per il Pd, Maria Stella Gelmini per Fi e di Fornaro per LeU. Ma anche i brevi discorsi di Lupi e Lorenzin non hanno risparmiato duri attacchi al nascente governo giallo-verde. “Conte non venga a parlare in quest’Aula di cose che non conosce, sia umile. Studi, abbia umiltà di studiare, non venga qui a fare lezioni. Non faccia il pupazzo in mano ai partiti, si faccia sentire”, ha incalzato Delrio. “Lei ha detto di essere orgoglioso di essere populista, ma stia attento con le parole perché in nome del popolo sono stati commessi genocidi: sto parlando della storia dell’Europa”. E poi il richiamo al fratello di Sergio Mattarella, citato nel discorso del premier come “congiunto”. “Si chiamava Piersanti, ed è stato ammazzato dalla mafia”, ha tuonato Delrio.

Dichiarazioni di voto della maggioranza

Dai banchi della maggioranza, discorsi simi e differenti. Sia Lega che 5Stelle, hanno rilanciato sulla “responsabilità i formare questo governo”. Fare passi indietro sui contenuti, per farne tre avanti. Il contratto di governo, per i due partiti, era un passaggio necessario “che mette avanti le idee alle poltrone”. Famiglia, imprese, Flat tax, scuola, sanità e diseguaglianze sono stati i temi trattati da D’Uva, nuovo capogruppo dei 5Stelle. Critiche violentissime verso l’Europa dai banchi del Carroccio. “Noi vogliamo un’Europa dei popoli, equa, identitaria. Non l’Europa che invece di colmare le differenze, le aumenta”. E poi il passaggio sull’immigrazione e la legittima difesa. “Vogliamo che chi viene nel nostro paese illegalmente venga espulso o respinto”. “E’ nata la terza Repubblica. Un governo scomodo. Le due opposizioni si spalleggiano a vicenda”, commenta Luigi Di Maio durante la prima chiama, rispondendo ad una domanda sulla bagarre del Pd sul conflitto d’interessi.

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