Libero il factotum di Cicciariello: ora fari puntati sugli Schiavone

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Del Villano, Mezzero e Pezzella

S. CIPRIANO D’AVERSA – Cugino e (ex) factotum del boss ergastolano Francesco Schiavone detto Cicciariello, già condannato per associazione mafiosa ed estorsione: è questo il profilo di Romolo Del Villano. Da ieri, dopo aver scontato circa dieci anni di carcere – beneficiando della liberazione anticipata e della riduzione della pena per trattamento inumano durante la detenzione – il sanciprianese è tornato nell’Agro aversano. Resta ora l’auspicio che Del Villano – assistito dal legale Domenico Della Gatta – scelga di recidere ogni legame con il passato criminale, interrompendo quei rapporti mafiosi che hanno segnato la sua vita e lo hanno condotto per anni dietro le sbarre. In caso contrario, il suo ritorno sul territorio potrebbe rappresentare un potenziale elemento di attrazione per ciò che resta dell’area riconducibile al clan dei Casalesi.

Con molti padrini storici detenuti e diversi boss tornati in carcere dopo brevi periodi di libertà, Del Villano potrebbe infatti ritrovarsi – almeno sul piano gerarchico – in una posizione più alta rispetto al passato, proprio perché chi lo precedeva è oggi nuovamente detenuto. Un possibile avanzamento che, secondo gli investigatori, rischia di alimentare nuovi equilibri criminali nell’area un tempo riconducibile al gruppo degli Schiavone, sia nella componente legata a Cicciariello sia in quella storicamente riferibile a Sandokan.

Le recenti inchieste della Dda di Napoli mostrano come il ritorno in libertà di soggetti con un solido passato mafioso rappresenti spesso un momento delicato. In più casi, infatti, ex detenuti hanno ripreso rapidamente i contatti con ambienti criminali, tentando di rilanciare attività illecite. È quanto emerso, ad esempio, per Antonio Mezzero, boss di Brezza, tornato libero dopo circa 25 anni e ritenuto dagli inquirenti nuovamente attivo nelle estorsioni e negli investimenti illeciti; oppure per Nicola Pezzella detto ’o Palummiello di Casal di Principe e Nicola Gargiulo ’o Capitone di San Cipriano, indicati dalle indagini come nuovamente operativi dopo la scarcerazione. Nello stesso solco si inseriscono anche le vicende di Pasquale Apicella ’o Bellomm, arrestato di recente per nuove accuse di mafia, e di Emanuele Libero Schiavone, figlio del capoclan Sandokan. Prima ancora, esempi analoghi erano arrivati da Oreste Reccia, alias Recchie ’e lepre, e dal liternese Vincezo Ucciero (deceduto lo scorso novembre) entrambi condannati in via definitiva.

Il timore, dunque, è che anche la scarcerazione di Del Villano possa rappresentare un nuovo punto di attenzione per gli investigatori. La speranza resta quella di un reale distacco dal passato, ma le sue mosse – come accaduto per altri – saranno inevitabilmente monitorate con attenzione dall’Antimafia, pronta a intervenire per prevenire ogni possibile tentativo di riorganizzazione o rigurgito criminale.

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