AREZZO (LaPresse) – Banca Etruria nel mirino. Sono 1.800 gli ex risparmiatori che hanno aderito all’azione legale di Federconsumatori Toscana contro la società di revisione dei bilanci della ex Banca Etruria. Il valore del danno è di 50 milioni di euro. Sarà tirata in ballo anche Ubi Banca, che ha rilevato la fallita Banca Etruria.
Braccio di ferro tra Banca Etruria e Federconsumatori Toscana.
Lo scorso febbraio Federconsumatori Toscana aveva annunciato un’azione giudiziaria contro la società per “gravi responsabilità, negligenze ed omissioni“. Si tratta della Pricewaterhouse Coopers, uno dei quattro colossi mondiali del settore. L’obiettivo è infatti ottenere altri rimborsi per i risparmiatori. Oggi, dopo 25 assemblee di Federconsumatori nei territori toscani, si può dire che è stata superata quota 1.150 adesioni di titolari di dossier all’iniziativa. Considerando che molti dossier sono cointestati, viene precisato ancora nella nota, sono circa 1.800 le persone coinvolte. Tra cui 730 aretine, 260 empolesi/fiorentine, 100 senesi, 70 grossetane. Il resto invece sono toscane, per un valore complessivo del danno subìto di circa 50 milioni di euro.
Ricorso contro la società di revisione dei bilanci.
Entro la metà la metà del mese di giugno, lo studio legale Galgano procederà al deposito del ricorso. La perizia sarà predisposta dal professor Luca Bagnoli, per l’accertamento tecnico preventivo presso il Tribunale delle imprese di Milano. Nella nota viene infine annunciato che Federconsumatori Toscana ha deciso di estendere la richiesta di accertamento tecnico preventivo anche verso Ubi Banca. Ferme restando le prerogative di responsabilità della società di revisione. Tutto ciò dopo un’attenta valutazione del caso.
Nel dettaglio sarà intrapresa una azione giudiziaria, attraverso un accertamento tecnico preventivo. In modo da chiedere al giudice di nominare un perito che accerti le responsabilità della Pricewaterhouse Cooper Spa, evidenziate da Federconsumatori.