FIRENZE (LaPresse) – Fatture per operazioni inesistenti. Arrestato l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino. Gestiva un attività in Toscana legate agli outlet commerciali di lusso: è accusato di aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti. A Dagostino sono stati sequestrati beni per circa 3 milioni di euro. Questa mattina i militari del comando provinciale della guardia di finanza hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa. Sono state emesse misure cautelari per gli arresti domiciliari disposta dal gip del Tribunale del capoluogo toscano Fabio Frangini, su richiesta della procura fiorentina.
Emettevano fatture inesistenti per evadere l’Iva
l nome dell’imprenditore Dagostino è emerso nelle cronache negli ultimi mesi. Perché infatti è in contatto e in passato in affari con Tiziano Renzi e Laura Bovoli. Genitori dell’ex segretario del Pd ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. La Procura di Firenze, tramite il procuratore capo Giuseppe Creazzo, ha infatti precisato che l’arresto di oggi non è legato all’inchiesta sui coniugi Renzi. Che peraltro sono indagati in un’altra inchiesta sull’emissione di fatture false. Da parte di società a loro riconducibili. L’arresto di Dagostino è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta che vede indagate altre due persone – N.I., 44 anni, e P.M.E., 49 anni – amministratori delle società dello stesso Dagostino. Secondo le accuse, emettevano fatture inesistenti al fine di evadere l’Iva e le imposte sui redditi.