Mosca (LaPresse/AFP) – “Gli Stati Uniti hanno ancora una volta inferto un duro colpo alla loro reputazione di difensori dei diritti umani, hanno mostrato il loro disprezzo per l’Onu e le sue strutture“. Così la portavoce del ministero degli Esteri della Russia, Maria Zakharova, a proposito della decisione Usa di ritirarsi dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite, decisione che Mosca ha definito “sbagliata“, denunciando un “grande cinismo” da parte di Washington. Gli Usa hanno annunciato il ritiro dall’organizzazione basata a Ginevra, accusandola di “ipocrisia” e di essere di parte contro Israele.
Trump ripete la decisione di George W. Bush
Creato nel 2006, il Consiglio Onu per i diritti umani mira a promuovere e proteggere i diritti umani nel mondo. Dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2017, gli Stati Uniti si sono ritirati dall’Unesco, hanno tagliato diversi finanziamenti a organismi dell’Onu e hanno annunciato il ritiro dagli accordi di Parigi sul clima, nonché dall’accordo del 2015 sul nucleare iraniano. L’uscita degli Usa dal Consiglio diritti umani dell’Onu non è una novità. 12 anni fa l’amministrazione del repubblicano George W. Bush aveva boicottato l’organismo, prima che il democratico Barack Obama decidesse per il rientro degli Usa. Subito dopo la decisione, la Russia ha fatto percepire la propria amarezza.