Dazi, la Cina revoca le restrizioni agli investimenti esteri: 15 settori fuori dalla black list

Pechino fa un passo indietro e apre al commercio estero

Chinese President Xi Jinping (C) and Premier Li Keqiang (R) sing the national anthem during the opening session of the Chinese People's Political Consultative Conference (CPPCC) in Beijing's Great Hall of the People on March 3, 2018. / AFP PHOTO / WANG ZHAO

PECHINO (LaPresse/AFP) – La Cina ha annunciato la revoca delle restrizioni agli investimenti stranieri in alcuni settori. Un nuovo gesto di apertura da parte del Paese asiatico, in un periodo di forti tensioni commerciali con gli Stati Uniti. L’allentamento dei vincoli entrerà in vigore il prossimo 28 luglio e includerà l’infustria automobilistica, l’agricoltura, le infrastrutture e l’estrazione mineraria. E’ quanto dichiarato dall’agenzia cinese di pianificazione economica, la Ndrc.

L’apertura della Cina agli investimenti stranieri

Nello specifico i settori presenti nella “lista negativa“, ai quali quindi gli investitori stranieri non possono accedere liberamente, passeranno dagli attuali 63 a 48. Alcune aree sensibili, come la cultura e la sicurezza nazionale, continueranno quindi a essere protette. La nuova lista rimuove ad ogni modo i limiti che gravavano sulla proprietà delle stazioni di servizio, sul commercio di cereali e sulle infrastrutture nel settore dell’elettricità.

La black list passa da 63 a 48

L’annuncio arriva in scia a diversi altri segnali di apertura che Pechino ha voluto lanciare dall’inizio dell’anno. Ad aprile, ad esempio, è stato reso noto che le imprese straniere potranno controllare fino al 51% delle joint venture negli ambiti del brokeraggio, della gestione patrimoniale, del trading di contratti a termine e delle assicurazioni sulla vita. Un massimale che dovrebbe comunque essere eliminato “entro tre anni“.

Le autorità cinesi hanno inoltre pubblicato oggi un “white paper” in cui difendono le riforme intraprese nel Paese da quando questo è entrato a far parte dell’Organizzazione mondiale del commercio nel 2001. “La Cina ha fermamente mantenuto tutte le promesse fatte al momento dell’adesione“. Lo ha dichiarato il vice ministro del Commercio, Wang Shouwen, in occasione della presentazione del rapporto. Invitando tutti i Paesi che non sono d’accordo a “presentare un reclamo contro di noi“.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome