Mirabelli (PD): “Sui riders non è chiaro cosa pensa il Governo”

Il Parlamento è in ritardo, per via delle lunghe attese per la formazione dell'esecutivo

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA (LaPresse)“Sulla questione dei riders c’è una proposta dei grandi soggetti di distribuzione che li utilizzano mentre non è chiaro cosa pensa il Governo su questo tema. Di Maio, infatti, con grandi capacità comunicative, aveva mostrato interesse verso i riders ma al momento non c’è alcuna proposta del Governo su questo. L’unica cosa chiara è che il tema non sarà introdotto nel Decreto Dignità, come era invece previsto all’inizio e che era stato annunciato proprio per far fronte a queste forme di precariato. In generale, per capire che opinioni ha il Governo bisognerebbe cominciare a vedere degli atti parlamentari, che al momento non ci sono”. Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli (Vicepresidente del Gruppo PD al Senato) intervenendo alla trasmissione ‘Pane al Pane’ a Radio Lombardia.

“Il Parlamento ha cominciato a lavorare a pieno regime la scorsa settimana. Perché abbiamo dovuto aspettare che il Governo si insediasse, che venissero nominati i Sottosegretari e poi le Commissioni Parlamentari”

“In queste settimane, in Parlamento, abbiamo lavorato agli ultimi decreti lasciati dal Governo precedente. Non c’è ancora alcun provvedimento portato dal nuovo Governo, nonostante ci siano già stati sei Consigli dei Ministri. Anche il Decreto Dignità – annunciato da due settimane – non è ancora stato presentato”.

“In materia di lavoro, al momento emerge solo una gran confusione da parte degli esponenti del Governo. E una propensione a privilegiare il dato mediatico più che la sostanza. Oggi, ad esempio, Salvini è andato al Festival del Lavoro a spiegare di voler reintrodurre i voucher. Mentre nella scorsa legislatura ci aveva accusato di volerli mantenere per precarizzare in maniera indegna il mondo del lavoro. In materia di tutele per i lavoratori si parla di Flex Security, che esiste già ed è la NASPI. Poi si è parlato di abolire il contratto di somministrazione, che è quello a cui ricorrono le agenzie interinali, dimenticando che questo potrebbe voler dire anche far licenziare i lavoratori”.

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