Roma, 7 lug. (LaPresse) – “Le vestali della morale pubblica che agitavano la spada quando il presidente Silvio Berlusconi era finito sulla friggitrice di processi per lo più infondati, dove sono finite? Il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio è lo stesso che all’atto della nascita del governo si rifiuto con intransigenza di trattare con Forza Italia perché non poteva sedere allo stesso tavolo con Berlusconi, oggi ha rinfoderato la spada sulla vicenda dei soldi della Lega e se la prende con l’eccesso di correnti nella magistratura”. Lo dichiara in una nota Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera.
poi ancora
“Un tempo comportamenti simili venivano bollati come “doppiopesismo”. Il M5s è stato un formidabile tritacarne di reputazioni personali e politiche: ma quel movimento, che tutto e tutti mandava “vaffa”, è un pallido ricordo. La morale grillina si è fatta flessibile, ormai rispetta le sentenze della magistratura ma non disdegna un quarto grado di giudizio, quando fino a ieri voleva ridurli a uno solo. La morale dei Cinquestelle si è fatta ad assetto variabile, come dimostra la storia dei cambiamenti dello statuto del movimento. un mutamento tanto radicale ci dice una sola cosa: la diversità dei Cinquestelle, il richiamo ossessivo all’onestà, erano soltanto attrezzi per catturare il consenso degli elettori. Una volta ottenuto, sono stati riposti diligentemente nella cassetta”, aggiunge Napoli.