FIRENZE (LaPresse) – Si aggrava la posizione di Pietro Costa, 32 anni. Uno dei due carabinieri accusati di aver abusato sessualmente di due studentesse americane a Firenze. Ciò, la notte tra il 6 e il 7 settembre scorsi, dopo averle riaccompagnate a casa, in Borgo Santi Apostoli, con l’auto di servizio.
Questa mattina, infatti, in apertura dell’udienza preliminare davanti al giudice Fabio Frangini, la pm Ornella Galeotti ha contestato anche a Costa, come già al collega più anziano, il 44enne Marco Camuffo, di aver agito con violenza nei confronti di una delle due studentesse. Questo perché il legale della ragazza, l’avvocato Gabriele Zanobini, ha depositato il parere di un medico legale e di un ginecologo. Che certificano lesioni agli organi genitali incompatibili con l’accondiscendenza della giovane studentessa al rapporto sessuale. Costa, prima dell’udienza di questa mattina, era accusato ‘soltanto’ di aver approfittato delle minorate condizioni di difesa, derivate dalla massiccia assunzione di alcol, da parte della studentessa.
A tutti e due, che di recente sono stati destituiti dall’Arma dei carabinieri, l’accusa contesta l’aggravante di aver agito abusando della qualità di carabiniere in servizio e di aver violato gli ordini impartiti dai superiori
Entrambe le ragazze salirono, secondo l’accusa, “illegittimamente” a bordo della Fiat Bravo del 112. Le due studentesse risultarono alla rilevazione effettuata alle 6.51 del mattino del 7 settembre in stato di ebbrezza alcolica. Con 1.68 grammi di alcol per litro una e 1.59 per l’altra. Secondo il capo d’imputazione notificato a conclusione delle indagini, i due carabinieri avrebbero violentato le due ragazze agendo in modo “repentino e inaspettato”. I due militari hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con le due ragazze, ma hanno sempre affermato che le studentesse statunitensi fossero consenzienti. Durante l’udienza il giudice Fabio Frangini ha ammesso la costituzione di parte civile delle due ragazze. Sia dei genitori di una delle due, sia del Comune di Firenze. Il giudice ha fissato un’udienza il 19 luglio per affidare una perizia relativa ad alcune conversazioni intercettate degli imputati. L’udienza preliminare vera e propria riprenderà l’11 ottobre.