ROMA (LaPresse) – Tentativi di riforma costituzionale. La notizia è che anche il governo M5S-Lega vuole fare la riforma costituzionale. Al posto di Maria Elena Boschi c’è però il ministro per le Riforme Riccardo Fraccaro che promette una sforbiciata di qualche centinaio di parlamentari per arrivare a Camere più snelle. 400 deputati e 200 senatori in tutto. Più efficienza e un passo in più verso la democrazia diretta, spiega il ministro. I tempi li deciderà il Parlamento. Ma Fraccaro auspica che il dibattito parlamentare inizi subito dopo la pausa estiva. L’esecutivo pentaleghista vuole eliminare il Cnel, esattamente come la riforma Renzi-Boschi. Le somiglianze però si fermano qui.
La riforma costituzionale del governo
Nessun progetto di nuova legge elettorale, però. Basterà infatti un ritocco tecnico per adeguare l’attuale sistema al nuovo Parlamento. Interventi in Costituzione, invece, per introdurre il referendum propositivo ed eliminare il quorum per quello abrogativo. Non solo, il Governo vuole modificare l’autodichia delle Camere. Aprendo alla Corte costituzionale la possibilità di pronunciarsi in ultima istanza sull’ineleggibilità dei parlamentari.
Le modifiche proposte
Altra importante modifica della prima parte della carta costituzionale riguarda l’introduzione di “forme di rafforzamento” del mandato elettorale.
Insomma, i Cinquestelle vogliono introdurre il vincolo di mandato, norma auspicata anche da Silvio Berlusconi. Secondo il ministro Fraccaro però lo stop al trasformismo si potrebbe raggiungere attraverso modifiche ai Regolamenti parlamentari che scoraggino i ‘cambi di casacca’. Senza quindi toccare la Costituzione.
di Elisabetta Graziani