SAN PIETROBURGO – Sono i ‘Diavoli rossi’ del Belgio a salire sul gradino più basso del podio ai Mondiali di Russia 2018. La piccola Nazionale europea ha dominato sull’Inghilterra, che ancora una volta è stata costretta a guardare da lontano la festa degli altri.
Dominio del Belgio per tutta la gara
I diavoli rossi, oggi in giallo, con il rosso ‘regalato’ agli inglesi, hanno dominato la gara fin dall’inizio. Bastano appena 5′ per trovare il vantaggio e mettere la gara in discesa. Su un cross dalla destra è Meunier ad insaccare per l’1-0. Uno scossone immediato che ha sconvolto i piani della Nazionale dei ‘Tre leoni’, intenzionati a giocare con più calma per trovare il giusto varco per punire i belgi. Pochi minuti dopo il Belgio ha rischiato di ritrovarsi sul doppio vantaggio, ma Pickford si è fatto trovare pronto sul colpo di testa di De Bruyne. Gli inglesi sbandano e solo con una timida incornata hanno cercato di impensierire Courtois. Nella ripresa il canovaccio di gara non cambia, sono sempre i belgi a spingere, con gli inglesi incapaci di reagire. All’82’ la mazzata finale firmata da Hazard.
La ‘spocchia’ inglese non paga
Troppe volte l’Inghilterra si è ritrovata a fare i conti con la troppa sicurezza. La ‘spocchia’ che la nazionale di Sua Maestà ha sfoderato nel corso della storia dei Mondiali li ha portati una sola volta a sollevare la coppa della vittoria alata che sorregge il mondo. Era il 1966, e si giocava davanti al pubblico di casa. Poi solo un quarto posto nel 1990, mentre quest’anno l’entusiasmo aveva portato i supporter inglesi a sfoderare la canzone ‘It’s Coming Home’ a voler significare che la Coppa, e il gioco del calcio, stessero facendo ritorno a casa.
Diavoli rossi in paradiso
Di contro, la nazionale belga ha raccolto il suo miglio risultato nella storia dei Mondiali. I diavoli rossi non erano mai andati oltre gli ottavi di finale, mentre quest’anno sono addirittura riusciti a mettersi al collo la medaglia di bronzo. Sintomo che il calcio belga sta crescendo, grazie ai tanti talenti sfoderati a livello giovanile che da ‘grandi’ riescono a imporsi nel top dei campionati europei, soprattutto in Premier, terreno di casa degli inglesi. Ben 11 sono gli esponenti della Nazionale che giocano nel torneo caro alla regina. Risultato figlio della globalizzazione nel senso positivo del termine.
