Roma (LaPresse) – Nessun derby tra il Corbyn o il Macron italiani, il Pd per un giorno sospende – forse – le beghe interne e si trasferisce in periferia per la prima segreteria dell’era Martina. Il segretario sceglie di tirare il calcio di inizio a Tor Bella Monaca: un segnale al popolo del centrosinistra, il primo. Ma non nel circolo, in una libreria.
Per la precisione l’unica della zona. E nel partito è già polemica per la scelta, con i borbottii del deputato Roberto Morassut e di qualche orfiniano. Ma la scelta del segretario è quella di valorizzare i territori e non solo le sedi dem. Giovedì 19 luglio, per esempio, il segretario parteciperà a Palermo alla cerimonia della strage di via D’Amelio dove perse la vita il giudice Paolo Borsellino.
Il Pd, insomma, riprende ‘la via dell’impegno’ e volta pagina. “Si riparte pancia a terra, occupandosi dei bisogni delle persone. Lavoro, casa, sicurezza, inclusione, integrazione”, promette Martina. Gli occhi sono tutti puntati sul segretario, tanto quelli dell’ex maggioranza del partito quanto quelli della minoranza. Per motivi opposti. Gianni Cuperlo e Andrea Martella, anche loro della squadra, ascolteranno cos’avrà da dire e come intenderà impostare il lavoro dei prossimi mesi. Il nodo è il rapporto con il passato, con Matteo Renzi in particolare. I due si sentono ogni tanto, come è giusto che sia, ma finisce lì. Sarà un congresso ‘slow’, garantiscono, e, inevitabilmente, ci sarà anche modo di smarcarsi da alcune politiche del governo dell’ex premier-segretario.
Nuovo programma politico per il segretario
Intanto, Martina apre “porte e finestre” alla società civile, cercando di recuperare quell’elettorato andato ai Cinquestelle. Anche per questo la strategia seguita in Parlamento è quella dell’opposizione intesa come ‘alternativa’, cioè nessun veto su quei punti delle proposte del M5S condivisibili anche dal centrosinistra. Un’altra smarcatura rispetto alla ‘gestione precedente’.
L’idea fissa del segretario è trasmettere l’immagine di un partito che “riprende ad ascoltare” e, per farlo, è consapevole che occorre “lavorare dal basso”. Da qui la scelta di Tor Bella Monaca. In agenda, poi, l’attivazione del gruppo di lavoro che dovrà ragionare “su tutto, anche sulle modifiche allo statuto”. E, sempre in segreteria, si comincerà a preparare il Forum di ottobre, attraverso un percorso partecipato nei territori. Prevista una direzione prima della pausa di agosto. Martina esclude infine che in segreteria ci sarà una eco delle polemiche di questi giorni, in quanto “c’è voglia da parte di tutti di cominciare a lavorare”.
Ma il punching ball in vista del congresso è soltanto rinviato di un giorno.