di Matteo Bosco Bortolaso
ROMA (LaPresse) – L’Unione europea risponderà alle richieste italiane per la creazione di una “cellula di crisi” all’interno della Commissione europea. Con l’obiettivo di coordinare i salvataggi in mare, e per un ripensamento della missione ‘Sophia‘. Roma chiama, Bruxelles risponde: forse qualche cambiamento ci sarà davvero, ma non in tempi brevi.
In Italia, intanto, ognuno sembra giocare un ruolo preciso all’interno maggioranza M5S-Lega. Il vicepremier Matteo Salvini continua ad usare parole forti. Gli fa da contraltare il presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico, che ha rilanciato una frase del ministro Danilo Toninelli: “Salvare vite umane non è un’azione amministrativa. Nel soccorso non c’è passaporto, colore della pelle, lingua o cultura. Anche l’Europa non lo dimentichi”. Al premier Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, infine, tocca tessere la trattativa con i partner europei.
L’inquilino di Palazzo Chigi ha scritto due lettere all’esecutivo di Bruxelles, in cui si chiede la creazione di un apposita ‘task force’ e anche di formalizzare, sostanzialmente, ciò che è accaduto nello sbarco avvenuto a Pozzallo. I migranti, che lì erano 450, scendono sul territorio italiano ma vengono immediatamente suddivisi in quote e suddivisi tra le diverse capitali europee.
Una portavoce della Commissione Ue, Natasha Bertaud, ha confermato di aver ricevuto due lettere da Conte e che ci sarà presto una risposta
“Condividiamo il senso di urgenza dell’Italia e siamo impegnati e determinati a dare seguito a tutto ciò che era nelle conclusioni del Consiglio europeo”, ha dichiarato la portavoce. Spiegando che “il nostro direttore generale per gli Affari interni è stato a Roma questa settimana per discutere con le autorità italiane”.
Moavero, capo della diplomazia italiana, ha lanciato all’Ue un’altra richiesta, all’apparenza tecnica ma in realtà molto pesante: non applicare più le regole dell’operazione Sophia Eunavformed. In altre parole si bloccano gli sbarchi automatici di migranti, come l’esecutivo ha già fatto più volte negli ultimi giorni. La mossa di Moavero è arrivata al Comitato politico e di sicurezza Ue che ogni anno studia il rapporto dell’operazione Sophia. La reazione di Bruxelles, anche in questo caso, è attendista: “Le conseguenze e le implicazioni dell’annuncio dell’Italia vanno valutate con attenzione”, ha detto una portavoce.
Sempre sul tema migratorio, la Commissione europea ha deciso di deferire l’Ungheria alla Corte di giustizia Ue, perché le leggi di Budapest su asilo e rimpatri non rispetterebbero la legislazione comunitaria. A lasciar perplessi i funzionari Ue, in particolare, è stata la nuova legge ungherese nota come ‘Stop Soros’, che criminalizza le attività, soprattutto delle ong, a sostegno delle richieste di asilo.