Roma, 23 lug. (LaPresse) – “Bene Martina sul ritiro dell’ emendamento del Pd che prevede la soppressione dell’aumento delle mensilità a favore dei lavoratori che subiscono licenziamento illegittimo individuale”. Così la senatrice Pd Anna Rossomando in direzione al Nazareno commenta la posizione del segretario Dem in merito all’emendamento della discordia sul decreto Dignità. “Ci saremmo trovati infatti dinnanzi al paradosso di discutete su una norma fotocopia già approvata dalla Commissione lavoro della Camera nella scorsa legislatura che prevedeva di portare le mensilità minime di risarcimento da 4 a 5 e massime da 24 a 36. L’emendamento del Pd – spiega – risultava incomprensibile rispetto ad altri emendamenti presentati che invece sfidano i 5 Stelle proprio sull’agenda sociale e su come incidere a favore di una buona e piena occupazione”. “Ha fatto bene quindi il segretario Martina a dichiararsi favorevole al ritiro dell’emendamento. Un buon segnale viene dunque dalla direzione di oggi, una direzione che discutendo indica le priorità condivise e corregge errori”.
poi Marcucci
“E’ la nuova svolta della Casaleggio, un’altra dimostrazione della ‘coerenza’ del M5S. Hanno occupato l’aula per 5 anni, ed oggi di fronte a 670 emendamenti al cosiddetto decreto dignità, non escludono il ricorso al voto di fiducia. Lo dico in anticipo al vicepremier Di Maio: non abbia la faccia tosta di chiederla alla Camera, accetti il confronto in Parlamento. Il Pd, a differenza loro, non è solito fare ostruzionismo”. Lo afferma il capogruppo del Pd Andrea Marcucci, ai margini della direzione dem.