di Alessandro Banfo
ROMA (LaPresse) – Rivoluzione su Ferrovie dello Stato da parte del governo. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha infatti deciso di azzerare il cda, in scadenza in primavera e rinnovato a fine 2017 dall’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni. “Ho appena firmato la decadenza dell’intero Cda di Fs per chiudere con il passato. Siamo il governo del cambiamento e pensiamo che non esista attività industriale che non abbia un risvolto etico“, ha spiegato l’esponente pentastellato sui social.
Assemblea deserta
L’assemblea in piazza della Croce Rossa di giovedì 26 luglio andrà quindi deserta, con il governo giallo-verde che si è avvalso della legge Frattini. Secondo fonti del Mit, non si può derubricare infatti la decadenza del cda come “un’occupazione di poltrone”. Ma sarebbe stato il Consiglio di amministrazione che avrebbe in qualche modo costretto,“con le sue prese di posizione, il governo a questo tipo di provvedimento”.
“Lo statuto avrebbe previsto l’automatica decadenza dopo il rinvio a giudizio per truffa dell’ad Renato Mazzoncini e il cda non ha voluto ottemperare a questa regola etica. Per noi del Movimento 5 Stelle però, la trasparenza rappresenta un valore imprescindibile”, spiegano i deputati M5S in commissione Trasporti alla Camera. Di certo ha pesato moltissimo la questione della fusione Anas-Fs. Chiusa dal board a inizio anno e che vede la contrarietà sia di Lega che di M5S. Con lo stesso Toninelli che aveva parlato essere pronto a fare marcia indietro in caso si fosse rivelata una mera operazione finanziaria. Va ricordato come il nuovo gruppo Fs-Anas avrebbe potuto vantare un fatturato di 11,2 miliardi di euro, con risparmi complessivi nell’orizzonte di piano per 800 milioni di euro.
Ora però il governo mette fretta a Fs
In una lettera indirizzata al cda e firmata da Mit e Mef si chiede di provvedere “alla convocazione d’urgenza dell’assemblea dei soci. Per lo svolgimento di un’assemblea in forma totalitaria da tenersi entro il 31 luglio prossimo”. Per il successore dell’ad uscente Renato Mazzoncini, rinviato a giudizio per truffa nell’ambito del processo Umbria Mobilità, non mancano i candidati. I nomi in ballo – che devono avere il placet della Lega – sarebbero quelli di Giuseppe Bonomi (ex ad di Sea) e l’ex ad di Poste Massimo Sarmi.