NAPOLI – Israele imprigiona Jorit, artista, napoletano, che ha dato lustro ai quartieri raccontati (e infangati) da Gomorra e il tuttologo Roberto Saviano tace. Eppure gli ingredienti per un post da milioni di like ci sono tutti: la censura di un artista, la Napoli che sorride grazie ai murales di San Gennaro alla Sanità e di Maradona a Ponticelli, l’eterna lotta tra bene e male. Ma niente, da Roberto neanche un fiato. Forse la notizia non è abbastanza interessante? Forse non vale la pena difendere un comunicatore che, attraverso disegni sui muri, diffonde un messaggio?
La sua richiesta di ‘non tacere’
Eppure solo qualche giorno fa la voce del Censore Nazionale si era levata per destare dal torpore gli intellettuali e gli artisti non abbastanza anti-governativi come lui: “Dove siete? Perché vi nascondete? Oggi le persone pubbliche, tutte le persone pubbliche, chiunque abbia la possibilità di parlare a una comunità deve sentire il dovere di prendere posizione”. Ma per lo “scrittore” condannato per plagio l’unica posizione necessaria da prendere è quella contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Per il resto, tutto ciò che accade nel mondo non gli interessa, specie se non è funzionale alla sua narrazione.
Del resto, se Saviano avesse detto una sola parola contro Israele, la cosa avrebbe fatto molto rumore, visto che il Nostro non perde occasione per magnificare la “grande democrazia” sionista. La stessa che ha messo in prigione un artista per un murales. Ma per Saviano Israele è “terra di grande accoglienza e tolleranza”.
La difesa della causa sionista
“Quando si parla di Israele bisogna dismettere questo pregiudizio – ha detto ancora in un intervento ripreso dalle telecamere –. Bisogna raccontare come questa democrazia sotto assedio si sta costruendo, si è costruita, ha raggiunto degli obiettivi importanti, anche sul piano dell’accoglienza. I profughi del Darfur, per esempio, vengono accolti in Israele”. I profughi sì, gli street artist no. Come al solito Roberto Saviano è paladino delle libertà che gli stanno a cuore, quelle che possono contribuire a renderlo il frontman di una certa sinistra. Peccato che pure il bersaglio preferito delle sue critiche, Matteo Salvini, sia filo israeliano come lui (“Sono amico e fratello di Israele”, ha detto recentemente). Le sorprese della vita: a dividere il mondo in buoni e cattivi finisce che, in una delle decine di ‘guerre mediatiche’ aperte da Saviano, si ritrovi a fare il tifo col nemico.
Jorit rilasciato in serata
In serata, attorno alle 19:20, è giunta la notizia che le autorità israeliane hanno rilasciato Jorit. A comunicarlo è stato il vicesindaco di Quarto, dove il giovane risiede. Da quanto si è appreso il rilascio dell’artista (e delle altre due persone che erano con lui, un italiano e un palestinese) è subordinato all’espulsione dal Paese.