ROMA (Andrea Capello – LaPresse) – Tap, Conte vede il sindaco di Melendugno: valutazione approfondita sui dossier. Applicare il metodo Ilva al dossier Tap. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riceve a Palazzo Chigi il sindaco di Melendugno, Marco Potì. Per parlare del gasdotto che dovrebbe arrivare proprio nel comune pugliese. Un incontro cordiale durato circa un’ora e trenta. Fra due corregionali che, nei rispettivi ruoli istituzionali, hanno ben chiara l’importanza della posta in palio.
Tap, il primo cittadino vorrebbe lo stop dell’opera
Il primo cittadino vorrebbe lo stop dell’opera per “l’assoluta incompatibilità” con il territorio di fronte ad una “presunta strategicità”. Che “viene affermata anche dall’estero e che per noi non c’è”. Potì ha molto apprezzato l’interesse di Conte anche perchè “il suo predecessore non ci ha mai risposto”. Il sindaco si è detto pronto a fornire “ulteriori approfondimenti” con i suoi tecnici e, per dare forza alla sua tesi, ha riconsegnato al premier “l’impegno scritto da parte dei candidati M5S eletti sul nostro territorio, sullo stop all’opera anche nel rispetto delle convenzione europee”. Allo stesso tempo Potì ha chiesto anche “di riconsiderare i provvedimenti sanzionatori sui manifestanti che hanno manifestato in modo pacifico e che sono stati multati”.
Le dichiarazioni del presidente Conte
Dopo aver ascoltato attentamente Conte ha assicurato “una valutazione approfondita di tutti gli aspetti segnalati e una attenta ricognizione delle attività sin qui svolte” mettendo allo stesso in luce che “si tratta di impegni giuridici già deliberati dal precedente governo”. Il presidente del Consiglio, hanno specificato poi fonti di Palazzo Chigi non ha comunque “assunto impegni” nei confronti di Potì anche perché, resta strategica, così come ha ricordato a Washington, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico. Parole di attenzione ma senza dubbio più blande rispetto a quelle del sindaco che, dopo l’incontro, aveva parlato di un valutazione “delle possibilità per fermare la realizzazione del gasdotto” qualora dovessero emergere “criticità oggettive”. Un altro dossier che scotta nelle mani dell’inquilino di Palazzo Chigi.