Roma (LaPresse) – Su Google Maps scovata dai Carabinieri della Stazione di Ariccia una rigogliosa piantagione nelle campagne di Lanuvio, con piante di cannabis indica alte più di tre metri. In manette il proprietario dell’ “insolito vivaio’, un giovane accusato di coltivazione e produzione di sostanza stupefacente.
A scoprire la piantagione è stato un Carabiniere libero dal servizio. Transitando nell’area, ha avvertito l’inconfondibile odore della marijuana. Senza però, in prima battuta, riuscire ad individuare il sito. Immediatamente è scaturita una più complessa attività di ricerca. Ha permesso ai Carabinieri di localizzare la piantagione. Era situata in un fossato naturale circondato da folta vegetazione e dirupi.
Scrupolosa indagine delle forze dell’ordine
I successivi servizi di osservazione ed una minuziosa mappatura dei terreni circostanti, hanno permesso poi di individuare l’area privata, di proprietà del giovane. Egli alimentava l’ingegnoso sistema idrico, dislocata a centinaia di metri dal sito. All’interno dell’abitazione dell’arrestato, i Carabinieri hanno rinvenuto ulteriore sostanza stupefacente. Era già essiccata e imbustata per un peso di 120 grammi. Nonché materiale per il confezionamento e pesatura. Il ‘coltivatore’ è stato associato presso il carcere di Velletri a disposizione della locale Procura della Repubblica.
La sostanza sequestrata è stata quantificata in 21 kg. Qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato diverse migliaia di euro.
Singolare curiosità è che la piantagione illegale era ben visibile anche dalle immagini satellitari del sito di Google Maps.