Milano (AWE/LaPresse) – Su flat tax e reddito di cittadinanza “vedremo come concretizzeranno le promesse elettorali. Noi da tempo chiediamo una riforma fiscale che renda più pesanti le buste paga di lavoratori e pensionati, ridistribuendo la ricchezza a partire da quelli che definiamo i ‘maggiori azionisti dell’erario’, cioè i lavoratori che pagano le tasse regolarmente e le famiglie più bisognose. Ma il cuore della legge di bilancio dovrebbe essere un altro: occorre pensare alla crescita”. Lo dice Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, in una intervista al quotidiano cattolico ‘Avvenire’. “Invito il governo a prevedere investimenti importanti su formazione, innovazione, ricerca, infrastrutture”, aggiunge puntando su “temi come Industria 4.0 e il rapporto scuola-territorio-impresa sono fondamentali fattori dello sviluppo”.
Per Giorgetti bisogna fare insieme Flat tax e reddito cittadinanza o niente
Flat tax e reddito di cittadinanza viaggeranno di pari passo. “Allo stato della discussione posso soltanto dire che o li faremo insieme o non li faremo del tutto”. A garantirlo è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti in un’intervista a ‘La Stampa’ a commento del vertice di ieri a Palazzo Chigi tra i ministri economici sulla legge di bilancio.
L’esponente della Lega dice che entrambe le misure saranno nella legge di Bilancio. “Ci saranno – dice – perché sono previsti nel contratto di governo. E ci saranno nelle forme e nei modi in cui sarà possibile, secondo delle regole di equilibrio di bilancio, anzi, di più, di buon senso. Che è necessario rispettare” ovvero “le regole del buon padre di famiglia” precisa Giorgetti secondo il quale però la strada è “diciamo in salita”.
“Oggi per la prima volta abbiamo iniziato a entrare nel merito. Insomma ci siamo messi intorno a un tavolo per discutere di progetti concreti e di cifre” afferma. Quanto agli umori dell’incontro, in particolare del ministro dell’Economia Giovanni Tria, Giorgetti sostiene “Tria fa solo ed esclusivamente il suo mestiere. Il mestiere del ministro del Tesoro è dire di no. A me non disturba né sorprende, insomma non è una notizia. Poi c’è un gioco di ruoli e alla fine si trova una sintesi fra due esigenze da rispettare: quella di attuare il contratto di governo e quella di tenere in equilibrio i conti”.