MILANO – Gira in calo Piazza Affari (-0,15%) dopo un avvio in lieve rialzo, frenata da Banco Bpm (-7,65% teorico), congelata al ribasso dopo i giudizi degli analisti di Credit Suisse e di Kepler a seguito dei conti semestrali presentati venerdì scorso, malgrado il quadruplicamento dell’utile a 353 milioni di euro. Segno meno per Poste (-1,24%), Buzzi (-1,04%), Unipol (-0,87%), Ferragamo (-0,8%) ed Stm (-0,9%), mentre salgono Azimut (+1,05%), Banca Generali (+0,45%) e Campari (+0,41%). Cauta Unicredit (+0,14%) alla vigilia della semestrale. Avvio stabile per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale, nei primi scambi, segna 251 punti, lo stesso livello della chiusura di venerdì. Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,92%
Euro
Avvio di giornata piatto per l’euro che viene scambiato a 1,1155 dollari (-0,08%). Stabile in Asia anche lo yen a 111,3 (+0,06%).
Borse europee
A parte Madrid (+0,05%) gli altri listini si portano in territorio negativo da Francoforte (-0,28%), a Londra (-0,04%) e Parigi (-0,08%). Positivi invece i futures Usa. Le vendite colpiscono il settore siderurgico e minerario, per effetto dei dazi, a partire da Linde (-9,3%), che sconta anche una raccomandazione negativa degli analisti di Kepler Chevreux. Segno meno anche per Rio Tinto (-1,28%), Glencore (-1,15%) e ArcelorMittal (-1,33%). Segno meno anche per i bancari, da Banco Bpm (-9,73% teorico), che non riesce a fare prezzo in Piazza Affari dopo raccomandazioni peggiorative degli analisti, a Ing (-1,46%) ed Rbs (-1%). In controtendenza Unicredit (+0,51%) alla vigilia dei conti semestrali. Sotto pressione Iwg (-21,97%), con il tramonto della cessione a fondi di private equity
Borse asiatiche
Aprono gli scambi in territorio negativo scontando le nuove turbolenze commerciali in arrivo tra Washingon e Pechino con le ipotesi di varo di nuovi dazi: l’indice composite di Shanghai cede nelle prime battute lo 0,19% e scivola a 2.735,30 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,36% e si porta a quota 1.480,62.
Oro nero
Prezzo del greggio Wti in rialzo sui mercati dove comunque resta sotto la soglia dei 69 dollari al barile (+0,25% a 68,65). Gli investitori devono soppesare i segnali sempre più evidenti dell’inasprirsi della guerra dei dazi tra Usa e Cina che potrebbe deprimere i consumi e i dati sulla produzione dopo gli impegni presi all’Opec.
Oro giallo
Prezzo dell’oro in rialzo sui mercati asiatici. Gli investitori guardano ancora una volta all’inasprirsi della guerra dei dazi che spinge verso i beni rifugio. Il metallo con consegna immediata sale così dello 0,6% a 1215 dollari l’oncia.