ROMA – Giuseppe Conte si è deciso: sì ad una svolta comunicativa social, ma con moderazione. Alla fine il presidente del Consiglio si è dovuto adeguare. Apparire come ‘il premier fantasma’, oscurato dalla forza di Luigi Di Maio e soprattutto Matteo Salvini non va più bene. Ma non saranno fuochi d’artificio, piogge di tweet e dirette Facebook, come alcuni dei suoi predecessori. Conte è per sua stessa natura schivo, un po’ antisocial. E soprattutto è convinto di una cosa: apparire troppo online può dare l’impressione che non stia lavorando. Ed è un rischio che vuole a tutti i costi scongiurare. E allora l’ingresso nel mondo del web lo farà nel suo stile, con un video in cui descriverà le prime misure varate dal suo governo. Social, ma con eleganza.
Prima l’Italia, poi il web
“Dobbiamo tifare per l’Italia. Io lavoro per i cittadini”: è il mantra di Conte. Se l’immagine di eminenza grigia appioppatagli gli sta un po’ stretta, preferisce però non sbracare. Non esagerare. E non è solo una questione comunicativa, ma politica. Lui non è un leader di partito e non è in campagna elettorale. Lui è il presidente del Consiglio italiano. E vuole rimanere autorevole. Però allo stesso tempo non gli sta bene l’immagine di testa di legno scelta per non far ombra ai capi di Lega e 5 Stelle. Sempre per una questione politica, non solo comunicativa. Insomma, senza troppi giri di parole, Conte vuole rimanere autorevole, anzi, diventarlo di più. Restituire centralità all’azione di governo, ma non sbracare.
Popolare e non populista
Come essere popolari senza diventare populisti? Chi ha la risposta vince. Probabilmente Conte deve la sua popolarità alle apparizioni televisive e sui media in generale, molto centellinate. In realtà quasi inesistenti al di fuori degli impegni istituzionali. La musica cambierà un po’, ma l’idea è sempre quella. Studiare i dossier, restare in ufficio. Non mischiarsi. Perchè il rischio di bruciarsi, di diventare carne da macello dell’industria dell’informazione è sempre dietro l’angolo. Se il premier invece sarà in grado di non perdere la sua peculiarità, ma di guadagnare un po’ di popolarità a mezzo social, avrà raggiunto l’obiettivo. E tra qualche anno, perché è convinto che il governo duri ed anche a lungo, chi ha detto che il dualismo dovrà essere per forza tra Di Maio, Salvini e qualche altro leader dei vari partiti?