ANKARA – I rapporti tra Turchia e Usa sono sempre più tesi. Il presidente turco Recep Erdogan ha dato sfogo alle sue perplessità sul ‘New York Times’. Lo scontro commerciale si è intensificato per le politiche volute dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Secondo il leader turco penalizzerebbero in maniera eccessiva il Paese che affaccia sul Mar Nero. Erdogan ha invitato il suo popolo ad acquistare valuta locale, e Trump ha raddoppiato i dazi sulle importazioni dalla Turchia di acciaio e alluminio, portandoli rispettivamente al 50% e al 20%.
Erdogan minaccia la rottura
“Se gli Stati Uniti non invertono la tendenza all’unilateralismo e alla mancanza di rispetto saremo costretti a iniziare a cercare nuovi amici e alleati”, ha detto Erdogan sulle pagine del Nyt.
La minaccia della rottura è arrivata forte e chiara al destinatario, accompagnata dalla possibilità di abbandonare la Nato e cercare nuovi alleati.
“Le azioni unilaterali degli Usa nei confronti della Turchia – ha dichiarato il presidente – serviranno solo a minare gli interessi e la sicurezza americani. Prima che sia troppo tardi Washington deve rinunciare all’idea che le nostre relazioni siano asimmetriche, e accettare il fatto che la Turchia ha alternative”.
La Turchia è strategicamente fondamentale per la Nato in Medio Oriente, Erdogan lo sa bene e punta su questo per fare pressione sugli Stati Uniti.
Nuovi alleati
Dopo aver avvisato gli Usa sul quotidiano, il presidente turco Erdogan ha rincarato la dose. Nella sua visita a Rize, nel nord-est della Turchia ha individuato i possibili partner. “Non accetteremo mai l’ordine che tiene i paesi ostaggio con le minacce di sanzioni. Ci stiamo preparando a scambi in valute locali con i paesi con cui abbiamo il maggiore volume di scambi, come Cina, Russia, Iran e Ucraina”. I rapporti sono più tesi che mai, e la guerra commerciale è solo iniziata.